My Generation: la voce di Samuele Tumler

Quali sono gli interessi, le prospettive e i desideri dei giovani bolzanini e come può la cultura avvicinarsi a loro? Lo abbiamo chiesto a Samuele Tumler, un ragazzo di 22 anni che lavora in un negozio di vestiti in centro, sogna di fare l’attore e nel tempo libero pratica con i suoi amici la disciplina del calisthenics.

Raccontaci di più di questa tua passione 

Avete presente quando si vedono ragazzi che “fanno le scimmie” sulle sbarre nei parchetti? Quello è il calisthenics. Io ho iniziato a 17 anni, ho visto su YouTube un video di ragazzi che facevano queste figure sulle sbarre, le skill, sono rimasto molto impressionato e ho pensato “cavolo anch’io lo voglio fare”.

Qual è la cosa più bella di questo sport?

E’ una disciplina che unisce molto i giovani perché tanti, come me, iniziano ad allenarsi al parchetto sotto casa e fanno nuove amicizie. Ho conosciuto un sacco di nuove persone, abbiamo formato un gruppo, creato dei piccoli eventi, delle gare, abbiamo radunato un sacco di persone creando legami anche con il gruppo di Trento, eravamo sempre 40/50 ragazzi agli eventi. Per tanti che magari prima non avevano nemmeno il coraggio di allenarsi è stato uno sprone ad uscire fuori casa e fare qualcosa insieme.

Oltre al calisthenics hai altre passioni?

Io una volta disegnavo, mi ricordo quando andavo ancora a scuola c’era il Festival Studentesco in Piazza Walther e c’era anche la sezione disegno, io ho partecipato quand’ero in terza superiore e ci hanno dato il tema “La mia città”, non me lo sarei mai aspettato, ma sono arrivato terzo.

Cos’avevi disegnato?

Era una cosa senza senso a dirlo adesso, avevo disegnato il Walther con una strada che usciva dalla sua testa e dalla statua uscivano degli spiritelli colorati. Non so cosa i giudici ci abbiano visto però mi hanno premiato! Ora il disegno non fa più parte della mia vita, ma rimane il desiderio di realizzarmi in maniera artistica, però attraverso la recitazione.

 

Com’è oggi il rapporto con la tua città?

Onestamente come tanti giovani mi sento molto estraniato da Bolzano, sembra che sia un paesino di montagna, ma ha 100 mila abitanti. Tutti sanno gli affari degli altri e c’è una chiusura molto forte.

Bolzano come potrebbe diventare “più a misura di giovane”?

Noi ragazzi sentiamo il bisogno di vedere e fare cose nuove e a Bolzano manca quest’aria di novità, spesso ci diciamo “A Bolzano non c’è niente da fare”, ma non è proprio così. Più che altro sembra che siano sempre le stesse cose, gli stessi posti, le stesse persone. Bolzano è una città perfetta per chi ha una famiglia, perché è un posto tranquillo e pulito, e si può stare a contatto con la natura. Io proprio non mi immagino di vivere tutta la vita qui. Onestamente penso che una persona giovane dovrebbe vedere il mondo, farsi i suoi giri e poi tornare nella propria città per riuscire a vederla da un altro punto di vista. Sicuramente sarebbe bello che ci fossero più progetti culturali che incentivano i giovani a viaggiare.

A proposito di cultura, con gli amici andate al teatro, al cinema, ai concerti? Frequentate il mondo culturale di Bolzano?

Vado spesso al cinema, mi piace molto vedere film con i miei amici, ma in generale non frequento gli eventi culturali di Bolzano. E’ difficile capire quando sono gli eventi e quali sono i contenuti e quello che vedo spesso non riscontra il mio interesse. Sarebbe bello che ci fossero eventi più grandi che conciliano gli interessi di tante persone, come il Festival Studentesco, ma aperto a tutti, qualcosa che crei aggregazione per dare ai giovani uno spazio per esprimersi.

Come vedi il tuo futuro?

Adesso come adesso mi immagino da un’altra parte, di andare via da Bolzano. Vorrei fare l’attore. Anche se non ho mai fatto corsi di teatro voglio farlo in modo serio iscrivendomi all’Accademia di recitazione, questo è il mio sogno.

 

Fotografie di Marco Vitale, Cooperativa 19 

Questo articolo fa parte dello speciale My Generation: un progetto che dà voce alle nuove generazioni attraverso strumenti creativi. Il progetto – promosso dalla cooperativa Young Inside con il contributo dell’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia Autonoma di Bolzano –  oltre alle interviste pubblicate in questo speciale, esporrà opere di poster art che permetteranno di potenziare le parole e le narrazioni dei ragazzi e delle ragazze coinvolgendo tutta la città di Bolzano.

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