Monitor distretti: mele, vini e salumi trainano l'export dell'Alto Adige

Mentre l’export in generale ha visto un calo forte durante il lockdown all’inizio della pandemia, ci sono due settori che hanno approfittato della situazione di emergenza, ovvero quello agroalimentare e quello farmaceutico. Tendenza che premia il Trentino Alto Adige: il Monitor distretti industriali del Triveneto, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, mostra per il primo trimestre del 2020 i primi effetti del lockdown nel sistema produttivo nordestino.

Complessivamente le esportazioni dei distretti del Nordest da gennaio a marzo sono calate del 5,1%, le importazioni del 10,8%. Sia le esportazioni (7,8 miliardi di euro) sia le importazioni (3 miliardi di euro) hanno segnato una riduzione più brusca rispetto al totale dell’economia, perché prevalgono le specializzazioni produttive del Sistema moda, della Metalmeccanica e del Sistema casa, soggette a sospensione delle attività e che hanno risentito maggiormente del crollo della domanda estera.

Distretti agroalimentari, come va il Trentino-Alto Adige

I distretti del Trentino Alto Adige che meglio hanno superato l’inizio della crisi pandemica di marzo 2020 appartengono tutti al settore Agro-alimentare con incrementi brillanti per le Mele dell’Alto Adige (+10,8%), le Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige (+17,3%), i Vini distillati di Bolzano (+12,5%), i Salumi dell’Alto Adige (+8,3%), tutti trainati dagli aumenti delle vendite in Germania, principale mercato di sbocco, e le Mele del Trentino (+6,9%) sostenute da Egitto e Germania.

Fanno eccezione i Vini e distillati di Trento, in lieve calo del -2,1% per effetto della diminuzione delle vendite negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il blocco del turismo ha influito sulle vendite nel mercato locale delle cantine più piccole che riforniscono l’Ho.re.ca con prodotti di fascia medio-alta e che stanno sperimentando altri canali di vendita anche digitali.

Grazie a Germania e Austria sono rimaste stabili le esportazioni del Legno e arredamento dell’Alto Adige e del Porfido della Val di Cembra; in lieve calo la Meccatronica dell’Alto Adige (-0,7%) penalizzata dalle diminuzioni registrate in Austria, mentre segna un crollo delle esportazioni la Meccatronica di Trento (-24,2%) su tutti i principali mercati di sbocco a cominciare dal Nord America e dalla Germania.

 

Iscriviti al canale Telegram!  👉🏻  https://t.me/altoadigeinnovazione

Seguici su Facebook 👉🏻  https://www.facebook.com/altoadigeinnovazione/

Seguici su Linkedin 👉🏻  https://www.linkedin.com/company/alto-adige-innovazione/

 

Export, 6 distretti triveneti al top

Nella lista dei primi 30 distretti a livello nazionale con maggiore incremento delle esportazioni ci sono 6 distretti del Triveneto di cui 4 che appartengono al comparto Agro-alimentare (Mele dell’Alto Adige, Marmellate e succhi dell’Alto Adige, Vini del veronese e Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene) a cui si aggiungono la Concia di Arzignano e le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova. Non appare nessun distretto della moda, comparto nel Triveneto che ha subito il calo più elevato (-14,4%), né della Metalmeccanica diminuita del -7,5%, né del Sistema casa (-5,3%): al contrario il Sistema dell’Agro-alimentare ha avuto un balzo delle esportazioni (+7,1% dove l’industria alimentare ha segnato +9,6% e il vitivinicolo +4,9%).

Mercati di sbocco: Germania top, Usa e Francia calano

Nei tre principali mercati di sbocco i distretti triveneti hanno registrato variazioni di segno opposto: la Germania ha segnato un leggero incremento (+2%), mentre gli Stati Uniti un calo del 5% e la Francia una diminuzione maggiore (-9%). Risultati che sono correlati alle misure di contenimento della mobilità alle persone adottate in Italia e nel mondo in relazione alla diffusione della pandemia di COVID-19: il minimo negativo del blocco di mobilità è stato toccato nella quarta settimana di marzo con intensità maggiore nel Triveneto rispetto a Germania e Stati Uniti e più vicino agli indici della Francia.

«L’export distrettuale triveneto del primo trimestre mostra i primi segni degli effetti della crisi pandemica, ma rappresenta anche un riferimento utile per una lettura dei differenti settori della nostra economia – commenta Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo – . Sono fiducioso nella capacità e nella resilienza dei nostri imprenditori, il nostro ruolo è quello di essere al loro fianco impiegando ogni risorsa per sostenerli ad affrontare questo momento difficile».

Ti potrebbe interessare