Overtourism in alta quota, Messner: «La montagna è un luogo da preservare»

L’estate che sta finendo ha visto quest’anno una grande rivalutazione della montagna da parte degli italiani a causa del Covid. In molti infatti hanno deciso di salire ad alta quota in Alto Adige per trascorrere le ferie invece che riversarsi in massa nelle spiagge più famose dello stivale. Una scelta che ha fatto felice molti albergatori, ma che ha riportato in auge il fenomeno dell’affollamento sui passi e nelle zone più famose del territorio.

A richiamare l’attenzione sull’argomento è stato il “Re degli ottomila” Reinhold Messner, che tramite i microfoni dell’Ansa ha spiegato il suo punto di vista: ” Quest’anno in molti sono saliti in montagna pensando di essere sicuri dal contagio. E hanno ragione, perché in montagna è più facile disperdersi senza creare assembramenti. Il problema rimangono gli hotspost come il lago di Braies o la Val di Funes dove avviene il fenomeno dell’overtourism”.

Ma verso dove si sta spingendo il turismo del futuro? Messner ha le idee chiare: “In montagna è necessario riuscire a fornire agli amanti di questo luogo più silenzio e tranquillità possibile. Ci deve essere una velocità meno aggressiva ad alta quota. Non si può applicare il modo di vivere della città alla montagna, perché si rischia di non preservare a dovere il posto. Serve un cambio di rotta, bisogna trovare il giusto compromesso e la politica ha il dovere di prendere decisioni”.

 

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