Merano, la ricetta di Ragazzi per far brillare il commercio: «Puntare sul digitale e sui rioni»

Nuovo assetto presidenziale per Confesercenti Alto Adige. Elena Bonaldi è stata eletta presidentessa mentre Raoul Ragazzi vicepresidente vicario. A Ragazzi si chiede un presidio vero e concreto della città di Merano e la sua situazione attorno al mondo del commercio.

Come sta il settore a Merano?

“Prima è necessario un ragionamento complessivo. Avevamo il timore che la pandemia avesse un impatto drammatico su molte imprese e così è stato anche da noi purtroppo.”

Non bastasse è arrivata la guerra in Ucraina…

“Esattamente. Con tutte le conseguenze che conosciamo in tema dell’inflazione e rincari sia delle materie prime sia dell’energia. Non scopriamo nulla, ma sono spese molto pesanti che incidono sui bilanci e vale la pena ripeterlo con forza. Ora siamo molto preoccupati per la crisi economica che sta arrivando ma, se mi permette, ciò che mi inquieta di più è il cambiamento climatico.”

Perché?

“Perché l’attenzione all’ambiente è un valore che è intrinseco a Merano. Questa città ha nelle vene questa sensibilità ed è normale che senta questi temi più di altri. Siamo sempre stati all’avanguardia per mobilità e turismo sostenibile. Ora abbiamo bisogno di un cambio di passo e lo chiediamo all’amministrazione. Vale anche per la sensibilizzazione culturale individuale. Prendiamo il consumo di plastica: si può fare davvero molto di più. Noi ci siamo e siamo disponibili a lavorare per la formazione di una vera coscienza green, capace anche di attrarre turisti.”

Il turismo. Odi et amo dell’anima di Merano…

“Ha ragione, ma qualcosa sta cambiando. Tenga presente che prima della crisi il 97% dei meranesi pensava che il turismo fosse fonte di benessere. Oggi è sceso al 77% con il 23% che ritiene che i turisti portino più svantaggi che vantaggi. Che è successo? Semplice, abbiamo avuto lunghi periodi senza che i turisti avessero la possibilità di raggiungerci e questo ha cambiato la nostra percezione. Questo preconcetto può avere riflessi gravi per il commercio fisso, per gli ambulanti e per la ristorazione. Abbiamo bisogno del turismo e anche di un turismo di qualità attento all’ambiente e sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale. Non possiamo e non dobbiamo chiuderci: non è parte della nostra storia più profonda. Dobbiamo aprirci al turismo positivo e intelligente e provare ad attrarlo”.

Quale potrebbe essere una misura per aiutare fin da subito i negozianti?

“Sarò banale ma i 15 minuti di parcheggio gratuito sarebbero la pietra angolare da cui partire. Vale la pena tornare a chiederli perché sarebbero una garanzia di maggiore possibilità per tutti di fare acquisti. Un discorso valido soprattutto per la periferia”

Anche Merano soffre di un mancato policentrismo come il capoluogo?

“Sì, è un tema anche quello. È da seguire con interesse un nascente tentativo di centro commerciale naturale tra via Roma e via Matteotti. Il modello è quello di Four You di Bolzano che considero una linea guida assolutamente virtuosa. Da un lato abbiamo la galleria Ariston (che ha un’enorme potenziale tutto da sfruttare) e dall’altra proprio le vie Roma e Matteotti: la composizione è perfetta. In questo senso la figura di Elena Bonaldi alla presidenza provinciale è per noi una sicurezza e un propellente. Nel capoluogo è riuscita a creare qualcosa di unico e si sente l’aria giusta per novità importanti e di rilancio.”

Nel frattempo i giganti del web cannibalizzano il mercato…

“Vero ma attenzione a considerarli sempre in antitesi. Il web è uno strumento che può essere anche amico di tutti ovviamente. Merano deve puntare sulla digitalizzazione del suo commercio. Nel concreto penso alla creazione di un marketplace dove acquistare online dai negozi locali. O ancora meglio, integrarlo con un marketplace ancora più grande su scala provinciale. Qui sarà Palazzo Widmann a doverci aiutare, ma Confesercenti è già in marcia. Bolzano è partita, se si accoda Merano la Provincia si trova con due realtà importanti già pronte. E questo discorso vale anche per il mercato degli ambulanti.”

Ma il mercato è forse il commercio più “fisico” che esista o no?

“Le dirò una cosa che forse la sorprenderà. Secondo uno studio il mercato a Merano è la terza attrazione turistica della città. Non le pare che andrebbe incentivato anche sul web visto il richiamo? Poi non c’è scritto proprio da nessuna parte che un ambulante non possa avere un vetrina digitale o addirittura vendere anche online. Anzi, i commercianti andrebbero formati a tappeto e sostenuti lungo tutto questo processo. Specie se vogliamo che anche i giovani non si disaffezionino ai nostri mercati.”

Mentre per i quartieri, quali sono quelli da valorizzare?

“Penso a zone come piazza San Vigilio e Santa Maria Assunta che possono tranquillamente diventare nel loro piccolo dei punti di attrazione. Maia Alta è un altro esempio positivo di luoghi da potenziare. Infine Marlengo che ha una farmacia ed è piena di sevizi. Merita di essere valorizzata con una maggiore inclusione che si raggiunge passo dopo passo. Su tutto stiamo iniziando a muoverci lungo un cammino complesso ma che finalmente abbiamo imboccato.”

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