Marcatura laser: la tecnica più innovativa per tracciare i prodotti

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L’introduzione del laser nelle tecniche di marcatura ha consentito di compiere un evidente salto di qualità dal punto di vista dell’innovazione. Non è un caso che la marcatura laser industriale al giorno d’oggi venga annoverata tra le innovazioni dell’industria 4.0. Stiamo parlando di un processo che implica l’adozione di un raggio laser allo scopo di realizzare su una superficie una codifica. La marcatura al giorno d’oggi è indispensabile in un contesto economico in cui tutte le fasi della produzione industriale devono essere tracciate non solo per rispettare le norme in vigore ma anche per esigenze correlate alla sostenibilità ambientale.

Innovazione e marcatura laser: i vantaggi

Il valore aggiunto che deriva dalla marcatura laser, specialmente se paragonata con gli altri metodi di codifica, è rappresentato da una velocità della linea particolarmente elevata, che si traduce nella possibilità di ottimizzare i tempi a tutto vantaggio della produttività. Con questa soluzione è possibile marcare simboli, immagini o codici anche in aree molto piccole beneficiando di una codifica uniforme e di qualità decisamente elevata. La tracciabilità nel corso degli ultimi anni ha acquisito una crescente importanza, nei contesti più svariati: si pensi per esempio alle grandi industrie che per i propri processi produttivi si avvalgono di una grande quantità di componenti che arrivano da diversi subappaltatori. Ecco, quindi, che la marcatura laser rappresenta la soluzione ideale per tracciare i prodotti e fare in modo che tutte le operazioni di produzione, stoccaggio, spedizione e consegna al consumatore possano essere controllate.

Perché scegliere la marcatura laser

Aziende come Automator International, che sono specializzate proprio in questo tipo di servizio, rappresentano un punto di riferimento per le imprese che desiderano sfruttare tutti i benefici tipici della tracciabilità: per esempio una produttività maggiore, ma anche una percezione sul mercato migliore del brand, senza dimenticare il contenimento dei costi di manutenzione e di gestione. Attraverso il laser si marca, e si traccia, un prodotto a cui viene attribuito – in questo modo – un codice di riconoscimento per effetto del quale risulta un pezzo unico, diverso da tutti gli altri. In virtù di tale codice si può risalire non solo al prodotto in sé, ma anche al luogo e alla data in cui è stato realizzato e al produttore. Così, qualora si dovesse avere a che fare con guasti o problemi di malfunzionamento, la loro gestione risulterebbe molto più agevole, anche perché sarebbe più semplice identificare i responsabili nel contesto della catena produttiva.

Le tipologie di marcatura laser

È possibile distinguere i sistemi di marcatura laser in funzione della sorgente che viene utilizzata. In particolare i laser a onde corte sono caratterizzati da una risoluzione particolarmente elevata e garantiscono una marcatura a freddo. I laser a CO2, invece, sono caratterizzati da potenze fino a un massimo di 80 watt e permettono di realizzare marcature complesse; è il caso di settori come quello farmaceutico o quello del food and beverage. Infine ci sono i laser fibra, che si contraddistinguono per una sorgente a luce pulsata che viene trasmessa attraverso la fibra ottica; vi si fa riferimento per la tracciatura applicata su materiali da imballaggio a elevata densità.

I materiali tracciabili con il laser

Sono numerosi i materiali su cui si può utilizzare il laser per la marcatura: per esempio il cartone, la carta, il plexiglass e il legno, ma anche diverse tipologie di lamiere in metallo e di tessuti. Le incisioni su carta sono ideali per i biglietti da visita, mentre quelle su legno sono utili per decorare arredi, mobili o accessori. A proposito di decorazioni, il laser può essere impiegato su mattonelle, lastre di pietra e di marmo, bicchieri di cristallo o di vetro e tazze di ceramica. Ancora, vale la pena di citare i pezzi in feltro, in bambù, in acrilico, in silicone o in gommapiuma: tutti materiali adatti alla marcatura laser. Non a caso questa tecnica viene sfruttata per la produzione di manufatti in cuoio o in pelle, dai taccuini rilegati alle cinture, dalle calzature alle borse.

Come funziona la marcatura laser

L’incisione, l’ablazione, la carbonizzazione e la ricottura sono le più importanti tecniche di marcatura laser. La carbonizzazione consiste nell’annerimento della superficie, e viene effettuata attraverso l’applicazione, sulla superficie in questione, di uno strato di ossido. L’aumento della temperatura viene garantito a bassa potenza e permette di annerire le plastiche, il legno e la carta. In presenza di materiali più resistenti, invece, si ricorre all’incisione laser: la marcatura si forma attraverso l’asportazione di una parte di materiale, da cui deriva un incavo. C’è, poi, l’ablazione, che corrisponde a una marcatura laser profonda a cui si ricorre se c’è bisogno di andare molto in profondità: è questa una delle soluzioni più richieste e che sono ritenute più efficaci nel settore dei processi industriali.

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