Mappatura dei suoli, l'Alto Adige è in ritardo. Gli esempi positivi in un workshop di Unibz

In Alto Adige non esiste una mappatura sistematica delle caratteristiche e delle condizioni dei suoli. Eppure ecosistemi del suolo sani e resilienti sono tra gli obiettivi dell’Unione Europea in campo ambientale e agricolo, come previsto dalla Strategia UE per il Suolo 2030 e dalla “Mission a Soil Deal for Europe” approvate nel 2021.

Il tema è stato al centro della seconda edizione del Simposio sul suolo dell’Alto Adige, venerdì 24 novembre, organizzato alla Fiera di Bolzano, nell’ambito di Agrialp, dal Centro di Competenza per la Salute delle Piante di unibz, da Eurac Research e dal Centro di Sperimentazione Laimburg.

“Affinché questi obiettivi possano essere raggiunti in Alto Adige, manca ancora uno strumento importante”, ha affermato la professoressa Tanja Mimmo, Responsabile del Centro di Competenza per la Salute delle Piante di unibz, nel suo intervento di apertura. “Quando si parla di carta del suolo, l’Alto Adige sconta un forte ritardo rispetto alla maggior parte delle regioni dell’Europa centrale o anche di altre regioni italiane. Anche se disponiamo di mappe geologiche di alta qualità, non esiste una mappatura sistematica del suolo”, ha spiegato la docente di Chimica del suolo alla Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari.

L’obiettivo del simposio era indirizzare l’implementazione locale di questo strumento in maniera più coerente, attingendo all’esperienza pluriennale delle regioni vicine in questo settore e sensibilizzando il pubblico e i portatori di interesse altoatesini sull’importanza della mappatura del suolo. “Quando si crea una mappatura, i tipi di suolo presenti in una determinata zona vengono registrati, descritti e mappati”, ha chiarito Martin Thalheimer, del Centro di Sperimentazione Laimburg. Secondo il responsabile del gruppo di lavoro “Suolo, fertilizzazione e irrigazione”, le possibili applicazioni di una carta del suolo sono molteplici: “Ad esempio come supporto decisionale in agricoltura, per le questioni ambientali o nel campo della pianificazione paesaggistica”, ha aggiunto.

Nel corso dei lavori del Simposio, gli esperti Stefan Forstner (Centro Federale di Ricerca Austriaco per le Foreste, BWF), Markus Steger (Dipartimento di Protezione del Suolo del Dipartimento Edilizia del Cantone di Zurigo), Giacomo Sartori (agronomo ed esperto del suolo) e Walter Fitz (Ingenieurbüro Boden Land Wasser, Austria) hanno fornito approfondimenti sulle funzioni della mappatura del suolo nel 21esimo secolo, illustrando esempi concreti della sua applicazione in Svizzera, Trentino e in Austria. Una prima bozza di una possibile mappa del suolo dell’Alto Adige è stata infine discussa con i relatori e gli esperti altoatesini del settore in un workshop.

In copertina: Workshop sulla mappa del suolo. Foto Johanna Höller / Centro di Sperimentazione Laimburg

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