Lockdown, parrucchieri sì, hotel no: chi apre (e come) e chi chiude

Con la firma dell’ordinanza da parte del presidente Kompatscher si chiariscono gli ultimi dubbi sul lockdown di tre settimane che scatta lunedì 8 febbraio e sarà in vigore fino a domenica 28.  Rimangono aperti i parrucchieri, i barbieri, gli alimentari e i supermercati: chiusi invece in genere i servizi alla persona. Punto centrato dell’ordinanza il divieto agli spostamenti in entrata e uscita dal proprio comune di residenza se non per motivi di lavoro, studio, salute o esigenze di necessità. Anche all’interno del comune, gli spostamenti dalla propria abitazione saranno consentiti (sempre con autocertificazione, che potrà essere compilata direttamente sul posto in caso di controlli) solo per motivi di lavoro, di studio, di salute, per effettuare acquisti o per esigenze di necessità come, ad esempio, recarsi presso persone bisognose di cura, presso il domicilio del partner o della partner, o raggiungere la più vicina area cani. L’attività motoria all’aperto sarà consentita, ma non tra le ore 20 e le ore 5, però sempre in forma individuale e nel rispetto delle norme su distanziamento (due metri da persone non conviventi) e mascherine. Muovendosi a piedi o in bicicletta, sarà possibile anche superare i confini comunali. Escursioni salve quindi, se non serve l’auto per cambiare comune.

Lockdown: mascherina FPP2 per alcuni servizi

Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi. Consentita la vendita da asporto sino alle ore 20 e la consegna a domicilio sino alle ore 22. A partire da lunedì le strutture ricettive non potranno più ospitare turisti e sarà consentita solo l’accoglienza di ospiti presenti per motivi di lavoro o per necessità diverse dal turismo. Per quanto riguarda i negozi, sospese le attività al dettaglio, fatta eccezione per gli esercizi che vendono generi di prima necessità, che comunque dovranno essere chiusi la domenica. Potranno restare sempre aperti, invece, i punti vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole e le tabaccherie. Sospesi i servizi alla persona ad eccezione di lavanderia, pompe funebri, barbieri e parrucchiere. Nei servizi di cura alla persona consentiti, compresa l’assistenza podologica, il personale dovrà utilizzare la mascherina FPP2. Per quanto riguarda le attività produttive, oltre al rispetto dei protocolli di sicurezza, viene raccomandato l’utilizzo delle mascherine FPP2, l’offerta ai dipendenti di un test periodico e, dove possibile, il ricorso allo smart working.

Le scuole tornano a distanza (ma con date diverse)

Le scuole medie e superiori torneranno alla didattica a distanza a partire da lunedì 8 febbraio, mentre da giovedì 11 febbraio sarà il turno delle scuole elementari. La settimana successiva gli istituti saranno chiusi per le vacanze di Carnevale, e al rientro (lunedì 22 febbraio) riprenderanno le lezioni in presenza per scuole elementari e scuole medie. Ragazze e ragazzi delle scuole superiori, invece, dovranno seguire per un’ulteriore settimana le lezioni con la modalità della didattica a distanza. Al momento del ritorno in classe sarà previsto una massiccia attività di test. Rimangono aperti, invece, i servizi e le strutture socio-sanitarie, nonché l’assistenza all’infanzia: sia per quanto riguarda gli asili nido e le microstrutture, sia per quanto riguarda le scuole materne.

Le attività produttive

Tutte le attività produttive restano consentite in osservanza dei protocolli di sicurezza. Si raccomanda che, previa consultazione sindacale, siano ulteriormente promosse, se possibile, forme di lavoro a distanza, che sia incentivato l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie FFP2, e che, sulla base di protocolli di sicurezza che individuino casi prioritari, sia offerta ai dipendenti la possibilità di sottoporsi periodicamente a test antigenici rapidi o molecolari.  possono proseguire le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale che garantiscano il rispetto delle misure di sicurezza in essere. Anche gli esercizi di ristorazione che abbiano in essere contratti di servizio di fornitura pasti alle maestranze/operai/lavoratori/alunni, a cui non sono in alcun modo equiparati i buoni pasto, garantiscono il servizio contrattualmente pattuito con imprese o enti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e del distanziamento interpersonale.

Test gratuiti nelle aziende

Sulla necessità di test nelle aziende interviene il presidente di Assoimprenditori Federico Giudiceandrea. «Come comunicato nella mia lettera del 3 febbraio, le imprese della produzione, dell’edilizia e dei servizi ad esse associati, così come il commercio all’ingrosso e parte del commercio al dettaglio, potranno proseguire la propria attività anche nel periodo del lockdown che va dall’8 al 28 febbraio. Il miglior sostegno in questo periodo di crisi è, come continuiamo a sottolineare, la prosecuzione delle attività. Non è stato un risultato scontato e se lo abbiamo raggiunto è merito dell’applicazione scrupolosa e responsabile dei protocolli di sicurezza condivisi all’interno delle nostre imprese. Assieme alle nostre collaboratrici e ai nostri collaboratori siamo chiamati a proseguire su questa strada. Per questo periodo particolarmente difficile vi chiedo di seguire inoltre la raccomandazione legata ai test per il personale. In una riunione che si è svolta questo pomeriggio tra giunta provinciale, associazioni economiche, organizzazioni sindacali e Azienda Sanitaria, ci è stato comunicato che i test saranno messi a disposizione gratuitamente delle imprese – tramite i rispettivi medici aziendali -, come in occasione dell’iniziativa “Test Alto Adige”, alla quale le nostre imprese hanno partecipato con grande senso di responsabilità».

 

Foto: Photo by Greenvalley Picture on Unsplash

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