Lo studio di Cittadinanzattiva fa emergere il "deserto sanitario" altoatesino

“Nella provincia di Bolzano ogni medico di medicina generale segue in media 1539 cittadini dai 15 anni in su (la media nazionale è di 1 medico ogni 1245 pazienti.
Questi sono solo uno dei numeri emersi un’analisi di Cittadinanzattiva sul fenomeno dei “deserti sanitari” in Italia e sulle misure previste dal Pnrr.
Un’analisi che rileva come dal Nord al Sud manchino medici, sia di famiglia che ospedalieri, ma anche infermieri e pediatri e che da questo punto di vista l’Alto Adige sia messo peggio di molti altri. Il report segnala un dato preoccupante anche rispetto ai cardiologi ospedalieri. Secondo lo studio, la situazione nella Provincia Autonoma di Bolzano sarebbe addirittura 71 volte peggiore rispetto a chi vive in provincia di Pisa: a Bolzano si troverebbe un cardiologo ospedaliero ogni 224.706 abitanti (la media è di 1/6741), il dato migliore a Pisa e provincia con 1/3147″. Il dato è, però, altamente improbabile, come segnalato dall’Azienda Sanitaria altoatesina, perchè i numeri citati da Cittadinanzattiva prevedono che negli ospedali dell’Alto Adige siano presenti solo due cardiologi, un numero ovviamente errato. (E’ più probabile che sia saltata una virgola e che sia presente un cardiologo ospedaliero ogni 22.470 abitanti).
Lo studio ha utilizzato dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute relativi al 2020, riguardo alle seguenti figure sanitarie: pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri) per ciascuna provincia italiana e ha rimarcato anche come per ben 654.883 italiani che vivono in aree interne periferiche ed ultra periferiche di 7 Regioni, non è previsto alcun Ospedale di Comunità: si tratta di Piemonte, Liguria, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche.
Il report completo di Cittadinanzattiva è scaricabile qui dedica un’intera sezione a monitorare sia lo stato di avanzamento del Pnrr con la presenza e dislocazione di Case ed Ospedali di Comunità, sia la presenza e dislocazione del personale sanitario, provando ad abbinare i dati.
Anche in questo caso, i numeri dell’Alto Adige non generano un particolare ottimismo, è sufficiente osservare le tabelle che seguono.

In sintesi, dall’analisi di Cittadinanzattiva “emerge che in almeno 39 province – quindi abbondantemente un terzo delle province italiane – si palesa un marcato squilibrio, con due province (Bolzano e Reggio Calabria, agli estremi dello Stivale quasi a sottolineare come il fenomeno dei deserti sanitari attraversi tutta l’Italia)”.

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