Leitner, il fatturato sale a 773 milioni

Un fatturato di 773 milioni – cinquanta in più rispetto all’anno scorso – e investimenti che superano i trenta milioni di euro. Si chiude così per il gruppo Leitner il primo anno della presidenza Anton Seeber, una crescita che contraddistingue anche il personale, salito a 3248 collaboratori. Alla presenza di 400 di loro, riuniti nello stabilimento di Vipiteno, tra gli ospiti anche il Presidente della Provincia Arno Kompatscher il senatore Karl Zeller e l’onorevole Daniel Alfreider oltre ai sindaci di tutto il Comprensorio, si è aperta venerdì scorso la tradizionale festa di fine anno del gruppo Leitner. A fare gli onori di casa Anton Seeber, dallo scorso giugno alla guida dell’azienda, che nel suo intervento, dopo aver sottolineato che i successi ottenuti sono il frutto di un importante lavoro di squadra, ha posto l’accento sui radicali cambiamenti che stanno investendo il mondo e sulla necessaria flessibilità che viene richiesta  alle aziende affinchè sappiano repentinamente adattarsi alle nuove situazioni.

«È fondamentale aprirsi a nuovi mercati – ha esordito Anton Seeber – come è stato ad esempio il nostro caso lo scorso anno in Messico, Perù, Vietnam o in Cina; proprio in quest’ultimo paese appena 10 anni fa veniva generato solo il 2% del nostro fatturato di Gruppo, mentre nel 2016 con 90 milioni ha rappresentato ben il 12%. Flessibilità è sempre più importante per noi, anche perché i mercati di oggi non saranno i mercati del domani».

Flessibilità dunque nell’aprirsi a nuovi mercati, ma contemporaneamente anche a nuovi ambiti di attività, che vanno oltre alla costruzione degli impianti a fune, estendendosi ad attività di manutenzione e gestione delle stesse funivie (come nei casi di Berlino, Pisa, Kuelap in Perù, New York, Il Cairo e in diverse città dell’Algeria). Nuovi mercati, nuove attività, ma anche nuovi prodotti d’eccellenza, come la trifune inaugurata sul ghiacciaio dello Stubai, il sistema di azionamento diretto (DirectDrive) sviluppato nell’eolico, ma oramai una certezza anche nel funiviario e l’innovativo sistema di controllo con moderna visualizzazione. Prodotti in cui il gruppo Leitner ha investito ancora una volta in modo importante, così come nell’ammodernamento, ampliamento dei siti prodottivi: dalla Francia dove in un anno è stato realizzato vicino ad Albertville uno stabilimento che riunirà diversi siti produttivi, ma non solo, della consociata francese Poma, all’Austria, a Telfs, dove sono stati ampliati uffici e produzione, per finire con Vipiteno, dove a fine estate si inizierà con l’ampliamento della zona industriale di Campi di Sotto. Tema quest’ultimo sottolineato anche dal Presidente della Provincia Kompatscher, che nel suo intervento non ha potuto fare a meno che sottolineare il ruolo di preminenza del Gruppo Leitner nello scenario altoatesino, manifestando grande ammirazione per la capacità del Gruppo Leitner di diversificare la propria attività non solamente dal punto di vista geografico, ma al tempo stesso anche sul fronte dei prodotti. «Anche io stesso questa sera ho avuto la riconferma quanto questa realtà imprenditoriale sia veramente affermata nel mondo, con prodotti tecnologici e di grande design, che meritano di essere scoperti» ha concluso il Presidente della Giunta provinciale.

Come tradizione Martin Leitner, vicepresidente, ha poi illustrato con una suggestiva carrellata fotografica i grandi progetti concretizzati nel mondo durante il 2016, ricordando gli oltre 500 milioni che il settore funiviario ha realizzato nel passato anno e sottolineando come sia in crescita (nel 2016 al 38%) la percentuale di funivie urbane e turistiche, insomma non invernali. Sempre Martin Leitner, in qualità anche di presidente di Demaclenko, ha ricordato la positiva stagione conclusasi con un fatturato di 50 milioni, e oltre 2.000 impianti (tra generatori neve e lance) venduti. A Werner Amort, presidente Prinoth, è toccato sottolineare che pur avendo lasciato alle spalle un anno difficile, le prospettive 2017 fanno ben sperare, grazie agli investimenti effettuati in ricerca e sviluppo e potendo contare sulla più ecologica flotta di battipista al mondo.

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