Parole e note ai margini: “Le due vite” al Theater in der Altstadt di Merano

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Teatro. Danilo Montaldi se ne è andato cinquant’anni fa, il 27 aprile 1975 a soli 46 anni. Intellettuale, saggista, traduttore, ma soprattutto scrittore, meglio di molti altri ha dato voce a chi non ne aveva. Agli emarginati, ai “disadattati”, alle persone che vivono alla giornata perché il presente non permette loro di immaginarsi un futuro. Montaldi lo ha fatto in diversi saggi, ma soprattutto in “Milano, Corea. Inchiesta sugli immigrati” (1960) e in “Autobiografie della leggera” (1961) due testi che hanno ancora oggi molto da dirci, essenzialmente perché a diversi decenni di distanza, i protagonisti hanno altri nomi, spesso altri colori e altre provenienze, ma le stesse necessità, i medesimi problemi.
Meritoriamente, quindi, il Theater in der Altstadt di Merano ha deciso di riproporre lo spettacolo “Le due vite” melologo di Marcello Fera tratto da “Autobiografie della leggera”.
La “leggera”, è meglio precisarlo, è un termine gergale del nord ovest italiano sinonimo di miseria (le tasche dei poveri non sono mai molto pesanti), ma che spesso viene riferito a vagabondi, teppistelli e “donne di facili costumi”, quella varia umanità che le persone per bene considerano poco raccomandabile.
Come accennato, lo spettacolo presentato al “Theater in der Altstadt” non solo porta in scena testimonianze tratte dal consigliatissimo libro di Montaldi (in versione italiana e tedesca), ma si presenta in forma di “melologo” qualcosa di più di un accompagnamento musicale alle parole, come ci spiega Marcello Fera, autore delle musiche: “E’ un gioco di incroci, una sorta di concerto a quattro voci, tre strumenti e la voce recitante. Le note e il testo viaggiano in parallelo condividendo lo stesso piano protagonistico, la musica non fa da sottofondo, ma funge da moltiplicatore della temperatura emotiva delle parole”.

Un’operazione musical-teatrale che vedrà protagonisti il Trio Conductus (Marcello Fera, violino; Nathan Chizzali, violoncello; Silvio Gabardi, contrabbasso) e l’attrice Johanna Porcheddu diretta da Flora Sarrubbo (per la versione italiana) e da Christina Khuen (per la versione tedesca).
Lo spettacolo era già stato portato in scena una dozzina di anni fa, ma viene riproposto in una veste nuova con la stessa attenzione e il medesimo desiderio di rivalutare la memorialistica popolare di cui Montaldi era un maestro: “Il testo – precisa Fera – è pieno di topos letterari che provengono da persone non colte. Un’umanità in grado di scoperchiare un mondo che non vediamo o facciamo finta di non vedere, personaggi che fungono da prisma alla struttura repressiva e coercitiva della società in cui stanno ai margini”.

Ma,Bo.

Le due vite / Die zwei Leben

melologo composto da Marcello Fera
tratto da “Autobiografie della leggera”
di Danilo Montaldi
con: Johanna Porcheddu e Trio Conductus (Marcello Fera, violino; Nathan Chizzali, violoncello; Silvio Gabardi, contrabbasso.

Regia: Flora Sarrubbo (per la versione italiana);
Christina Khuen (per la versione tedesca)

Date versioni in lingua italiana
Mercoledì 14.05.2025 (ore 20), venerdì 16.05.2025 (ore 20) e domenica 18.05.2025 (ore18)

Versione in lingua tedesca
Domenica 11.05 ore 18 

Immagine di apertura: © Roland Bolego

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