Lavoratori dipendenti: cala il clima di fiducia in Alto Adige

La ripresa economica, già registrata a livello europeo e temporaneamente frenata dalla quarta ondata del Covid-19, dovrebbe nuovamente rafforzarsi già a partire dal 2° trimestre 2022. Tuttavia, a prescindere dal Coronavirus, a buttare sabbia negli ingranaggi del ciclo economico sono soprattutto le difficoltà nelle catene di fornitura. Negli ultimi mesi, infatti, si è registrato un forte incremento del costo delle materie prime, dei prodotti energetici e dei beni intermedi, con sensibili ricadute sui prezzi al consumo a partire da agosto 2021. La forte domanda mondiale – in combinazione con i crescenti problemi “logistici” (scarse capacità logistiche e mancanza di personale), ha causato non poche difficoltà di approvvigionamento, che dovrebbero persistere ancora per tutta la prima metà del 2022. L’Istituto ifo di Monaco prevede per il 2022 i seguenti tassi di crescita economica: Stati Uniti +4,4%; Area Euro +3,9%; Germania +3,7%; Italia: +4,4%.

Un 2021 in crescendo

L’economia altoatesina nel 2021 non ha ancora raggiunto a pieno i livelli pre-crisi (2019), ma è sulla strada buona. Ecco alcune cifre relative al bilancio finale provvisorio: il numero di occupati dipendenti risulta del -2,0%, al di sotto del livello del 2021. Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,4%. Il commercio estero nei primi 9 mesi del 2021 è letteralmente decollato, portando le esportazioni ad un livello che supera del +13,4% il livello pre-crisi, mentre le importazioni lo superano del +8,9%. Nonostante l’eccellente andamento nei mesi estivi, il bilancio dei pernottamenti del 2021 rimane ancora nettamente sotto i valori del 2019 (ca. -30%). La vera novità è l’inflazione. Da agosto 2021 si è impennata anche a Bolzano (valore di dicembre: +4,0%; media annuale 2021: +2,5%).

Aspettative dei lavoratori dipendenti per il 2022 molto caute

Alla luce della quarta ondata pandemica, il clima di fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti altoatesini si indebolisce, ma non in misura paragonabile al primo lockdown a marzo del 2020. L’indicatore che riflette l’andamento atteso per l’economia altoatesina nei prossimi 12 mesi mostra ora un valore pari a -2 (rispetto a +16 ad autunno 2021). Previsto in aumento anche il numero di persone in stato di disoccupazione (il rispettivo indicatore scende da 0 a -7). Indipendentemente da ciò, il rischio di perdere il proprio posto di lavoro rimane contenuto e le possibilità di trovare un posto di lavoro equivalente relativamente positive. La capacità dei lavoratori dipendenti di arrivare a fine mese con il proprio stipendio è in peggioramento. Attualmente, il 26% dei lavoratori dipendenti afferma di incontrare difficoltà ad arrivare a fine mese. Non se ne conoscono le cause: potrebbe essere riconducibile alla ripresa dei consumi oppure essere collegato all’aumento del costo della vita.

Crescita del PIL in Alto Adige del +3,9% nel 2022

Secondo le stime dell’IPL, l’economia altoatesina chiuderà il 2021 con una crescita pari al +5,7%. l’Istituto prevede che le difficoltà nell’approvvigionamento e nell’acquisto di materie prime e di beni intermedi persistano ancora almeno per tutta la prima metà del 2022. Con il graduale superamento dell’attuale ondata pandemica, poi, dovrebbero essere superate le problematiche legate alle catene di approvvigionamento e, con il ritorno dei mesi caldi, ci si aspetta una forte impennata dei consumi e dei viaggi, anche a vantaggio del turismo altoatesino. Ciononostante, la previsione dell’IPL rispetto al tasso di crescita dell’economia altoatesina nel 2022 rimane prudente: +3,9%.

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