Latterie, costi di produzione sempre più alti: «Settore a rischio»

Agricoltura di montagna a serio rischio. È un grido d’allarme quello che si alza dalla Federazione Latterie Alto Adige: “La situazione delle latterie è più drammatica che mai. I costi di produzione stanno aumentando rapidamente mentre i prezzi pagati per il latte sono in calo”, spiega Joachim Reinalter, presidente della federazione. Sin dall’inizio del 2021 i prezzi dei mangimi sono aumentati di un terzo, il carburante del 50%, l’elettricità di oltre il 200 %, il gas di oltre il 350 %, ed è lievitato il costo dei materiali di imballaggio e la frutta. “Tutto questo significa che le spese per la produzione e la lavorazione del latte, negli ultimi mesi, sono aumentate enormemente. Nel settore alimentare c’è un palese squilibrio a favore delle grandi catene alimentari, che accettano soltanto esigui aumenti di prezzo”, evidenzia Reinalter, che spiega come “serve una distribuzione equa su tutti i componenti della catena alimentare. Se, da un lato, le spese aumentano di molto, e dall’altro, nel migliore dei casi il reddito rimane stabile e i margini degli agricoltori erano già prima estremamente bassi, allora il calcolo per molte aziende non funziona più. Moltissimi allevatori di montagna altoatesini, soprattutto quelli che continuano a gestire il proprio maso come occupazione principale, temono per la propria sopravvivenza”.

La federazione avverte che se la produzione del latte non dovesse tornare ad essere più redditizia e gli allevatori di montagna venissero privati della base della loro esistenza, le conseguenze per l’Alto Adige saranno pesanti, con effetti anche sul settore turistico e costi enormi per la società: “L’effetto drammatico si avrebbe anche sulla destinazione turistica dell’Alto Adige, basti pensare a masi in degrado, prati incolti, alpeggi non gestiti o sentieri escursionistici e piste da sci di fondo a pagamento”, continua Reinalter.

L’appello ora è quello di utilizzare latticini altoatesini – soprattutto nel settore alberghiero e ristorativo – per garantire uno slancio alla ripartenza. “In questo modo assicurano le fondamenta su cui poggiano, in modo da garantire che i prodotti locali di qualità siano ancora disponibili domani e che il paesaggio sia curato”. La Federazione è al momento in contatto con la Provincia di Bolzano, con il presidente Arno Kompatscher e l’assessore competente Arnold Schuler per trovare possibili soluzioni a tutti i livelli. “I politici sono consapevoli dell’importanza dell’agricoltura di montagna, lo dimostrano le condizioni-quadro decise dalla politica che hanno contribuito allo sviluppo del settore lattiero-caseario negli ultimi decenni. Non sarà certamente una via d’uscita a breve termine, ma in definitiva si tratta da un lato di resistere alla situazione attuale e dall’altro di garantire un futuro a lungo termine ed economicamente sostenibile per l’agricoltura di montagna”, conclude Reinalter.

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