Lanz: «Bene l'occupazione, ora pensiamo alle imprese». E la legge sull'alcol divide

Meno disoccupazione, più dipendenti. Un risultato , quello raccontato dall’Ipl, accolto con soddisfazione dal presidente di lvh.apa Gert Lanz, il quale ha aggiunto: “Affinché il trend rimanga positivo, sarà necessario garantire anche in futuro le adeguate condizioni alle imprese che sono attive e garantiscono posti di lavoro, al pari di un aumento dell’occupazione”. Un appello mosso ai rappresentanti politici, chiamati a garantire leggi sostenibili e lungimiranti. L’ultimo esempio contrario in ordine di tempo? Il nuovo accordo su alcool e droga che dovrebbe essere approvato nella giornata di domani.

Alcol e droga, accordo che non convince

“La nostra associazione valuta positivamente in particolar modo il miglioramento relativo alle stime occupazionali nel settore edilizio – ha commentato il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. In particolare i numerosi programmi atti a sostenere l’attività edilizia si sono rilevati significativi per supportare le aziende nei propri incarichi e per permettere a molti operatori economici di uscire dalla crisi.” La conseguenza? Il mantenimento dei posti di lavoro esistenti e la creazione di nuove posizioni: “Come datori di lavoro di realtà di piccole e medie dimensioni percepiamo un’elevata disponibilità nei confronti dei nostri dipendenti, li conosciamo uno ad uno e vogliamo preservare quanto più possibile il posto di ognuno – ha aggiunto il presidente di lvh.apa -. I numerosi oneri normativi che dobbiamo sopportare complicano non poco il nostro lavoro ed ogni giorno dobbiamo anche confrontarci con sfide sempre più dure, anche in ambito burocratici. Eppure la nostra volontà è quella di continuare a generare occupazione e nuovi posti di lavoro, per non dover fronteggiare una stagnazione del mercato. Anche per questo ai pesanti carichi già esistenti non se ne devono aggiungere di nuovi!”.

Le parole di Lanz si riferiscono in particolare alla bozza di accordo sul consumo di alcool e droghe nelle professioni pericolose destinata ad essere affrontata nella conferenza Stato-Regioni di domani. In base a quest’ultima il datore di lavoro dovrà garantire che il tasso alcolemico dei suoi dipendenti sia inferiore allo 0,3 g/l durante l’orario di lavoro: “Perché la responsabilità deve essere attribuita interamente al datore di lavoro? Quest’ultimo si deve già preoccupare che i suoi collaboratori frequentino i corsi obbligatori, utili per un’adeguata sensibilizzazione sul tema – si è chiesto Lanz -. L’esempio in oggetto è purtroppo solo uno dei tanti. Se si vuole che anche in futuro le aziende garantiscano posti di lavoro, la politica deve fare in modo che gli imprenditori non abbiano paura di questo ruolo. Difficile che una persona si assuma il rischio di assumere qualcuno se esiste il timore di venire perseguito per ogni minimo errore.” Da qui l’appello ai rappresentanti politici: riflettere intensamente sulle possibili conseguenze di un simile accordo.

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