L’andata e ritorno di Pio. E di Andrea Castelli

Teatro. Il 5 gennaio Andrea Castelli torna a Bolzano dopo diversi mesi di assenza con il suo “Pio. Andata e ritorno” (Teatro Comunale ore 20.30). Un viaggio di due amici nel presepe dell’ex professor Severini tra animali che parlano causa mutazioni genetiche misteriose: Helmut, l’elefante tedesco, Seppele il cammello della val Gardena, Rolfi, il cane da guardia e Bruno, l’orso di poche parole. Uno spettacolo del 1993 che Castelli ha riveduto e corretto a trent’anni di distanza. “Sì – premette l’attore trentino –  i due protagonisti dello spettacolo tornano molto cambiati, essenzialmente perché sono cambiati i tempi. Trent’anni fa si finiva tra baci e abbracci, ora c’è più inquietudine”.

Sono cambiati i tempi o siamo diventati tutti più ansiosi?

Sono nato nel 1950, ne ho viste tante. Ho assistito al boom economico, al Sessantotto e alle speranze di un mondo migliore di quello di oggi. Oggi non mi sembra che si siano realizzate. Lo spettacolo vuole essere e resta divertente, semplicemente si interroga anche sull’inquietudine che viviamo e spinge a comprenderne i motivi. Ma non è un finale pessimista.

Oggi siamo meno felici di un tempo?

Diciamo che in passato tutto era più semplice, divertirsi, ma anche lavorare. Oggi tutto risulta complicato, la burocrazia, i rapporti personali… Capisco che i giovani siano meno ottimisti.

E’ diventato più complicato anche andare in scena a Bolzano? Mancavi da un po’ di tempo.

Tutte le cose hanno una fine. Ho collaborato per 21 stagioni con lo Stabile e ora vengo a Bolzano con il Santa Chiara di Trento che mi ha aperto anche le porte del Sociale di Trento. Non mi lamento, ho quasi 74 anni, continuo a lavorare anche se sono in pensione e nonostante le trasferte mi pesino sempre di più, le notti in albergo, le valigie… Fortunatamente, il palco è ancora in grado di guarire tutto.

Com’è il rapporto col pubblico di Bolzano? Per un trentino è più semplice che per altri?

Non so. Io ho un rapporto di lunga data con Bolzano, sia per gli spettacoli in dialetto che per quelli in italiano. I trentini hanno un’orsitudine particolare che li fa inorgoglire per qualunque battuta in vernacolo. A Bolzano è diverso, ma noto comunque una certa famigliarità con il dialetto trentino. Vale anche per la provincia, a San Candido ho incontrato una signora che collezionava le cassette dei miei spettacoli anche se era di madrelingua tedesca.

Siamo ai primi giorni di gennaio, la domanda è inevitabile. Progetti per il 2024?

Al momento sono concentrato sulla tournè di “Pio. Andata e ritorno” che prosegue fino a marzo, non sono un programmatore. Rispetto al resto del 2024 sto solo valutando dove andare in vacanza. Da questo punto di vista sono rimasto come ai tempi della scuola…

Le date di “Pio. Andata e ritorno”

5 gennaio – Teatro Comunale – Bolzano
12 gennaio – Auditorium – Lavis (Tn)
13 gennaio – Teatro Comunale – Pergine Valsugana (Tn)
17 gennaio – Teatro Zandonai – Rovereto (Tn)
26 gennaio – Teatro Polo Scolastico – Borgo Valsugana (Tn)
31 gennaio – Teatro San Pietro – Mezzolombardo (Tn)
9 febbraio – Teatro G. Coseri – Laives (Bz)
10 febbraio – Teatro Parrocchiale – Villa Lagarina (Tn)
16 febbraio – Teatro Comunale – Cembra (Tn)
17 febbraio – Teatro Valle Laghi – Vezzano (Tn)
23 febbraio – Teatro del Polo Scolastico – Tione (Tn)
24 febbraio – Teatro Comunale – Aldeno (Tn)
6 marzo – Teatro Comunale – Tesero (Tn)

Andrea Castelli
Attore, autore e doppiatore. Si fa conoscere in Trentino prima con l’innovativo gruppo de “I Spiazaroi” (1975-2000) e poi per i suoi monologhi in dialetto trentino. Ama variare dal brillante al serio, dal classico al moderno, dal dialetto all’italiano. Recita e collabora con il Teatro Stabile di Bolzano. È stato diretto da Marco Bernardi, Paolo Bonaldi, Liliana Cavani, Gabriele Cipollitti, Luciano Emmer, Sandro Gastinelli, Antonio Caldonazzi, Roberto Marafante, Piero Maccarinelli, Leo Muscato, Neri Parenti, Carmelo Rifici.

 

 

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