L'Alto Adige autentico e immutabile di "Dorfrogg & g'fund", trasmissione radio di Rai Südtirol

C’è chi offre un lavello in inox e cerca due cricete femmine; chi cerca una cuccia per cane e chi offre un avvitatore. Questo e molto ancora si può trovare ascoltando “Dorfrogg & g’fundn”, trasmissioni radio di Rai Südtirol molto seguita e amata. Il programma va in onda ogni settimana, alle ore 18,05 del martedì, in diretta. Per oltre un’ora è possibile chiamare per offrire o cercare- praticamente qualsiasi cosa. Una specie di mercatino “cerco offro scambio”, per certi aspetti simile a quelli che in molti conoscono per via dei gruppi Facebook. Ma Dorfrogg & g’fundn (letteralmente dal dialetto sudtirolese cercato e trovato, chi cerca trova) non c’entra nulla con internet e i social. Dorfrogg & g’fundn è un’oasi temporale in cui le interazioni si svolgono interamente per radio e telefono, oggi come cinquant’anni fa. Helge, Franz, Marie, Markus e Roswithe chiamano da ogni angolo del Südtirol, da Monguelfo a Salorno. Le voci tradiscono una certa età, immaginiamo chi descrive le merci offerte tenendo in mano la cornetta di un vecchio telefono, di quelli grigi a rotelle della Sip. Ma le vie di Dorfrogg & g’fundn sono infinite e la trasmissione sa sorprenderci anche con chiamate da ascoltatori giovanissimi, che cercano uno skateboard. Tra ottimi pezzi di artisti contemporaeni come Herbert Pixner e degli Opas Diandl, il conduttore Roland Leitner accoglie chiamate, riassume le offerte, chiarisce dettagli, misure e materiali, dirime matasse. A volte si sofferma per due parole, un commento – il tutto ha il colore del dialetto, la colloquialità di vecchi conoscenti che si incontrano per una strada di paese, o buttano lì una battuta insieme alla carta del Watten (gioco di carte molto diffuso in Alto Adige), mentre sul tavolo ci immaginiamo un bicchiere colmo di Vernatsch (schiava) o di santa Maddalena. Si perché la forza di Dorfrogg & g’fundn è quella di portarci nelle Stuben, sottoscala e giardini delle abitazioni restituendoci una parte del Südtirol autentica e vera. Una dimensione di scambio e di valori condivisi, sapienze e saggezze quotidiane – assennate previdenze, abitudini culinarie, l’orto e il fai da te. Un orizzonte puntellato anche dagli oggetti offerti e cercati: casetta per gli attrezzi in giardino, sottovasi, letti pieghevoli, un rumtopf.

Nello spazio sonoro della piazza radiofonica ascoltatori e ascoltatrici hanno la possibilità di incontrarsi e cogliere al volo qualche bella occasione, proprio come al mercato. E proprio come al mercato ogni lasciata è persa: la forza di Dorfrogg & g’fundn sta nella sua estemporaneità: la trasmissione è rigorosamente live, non esistono podcast, l’occasione va colta hic et nunc. Finito il programma chi è interessato può chiamare la redazione che mette in contatto offerenti e acquirenti. In un mondo del web 3.0, di esperienze e relazioni sempre più effimere e intangibili, Dorfrogg & g’fundn ci riporta alla concretezza e alla realtà fisica degli oggetti. E ci ricorda quanto gli oggetti siano portatori di significati, speranze, aspettative, relazioni. Può infatti accadere che, nello scambio, qualcosa non vada come dovrebbe. Non sempre si riesce a prendere la linea, o peggio, ad esempio può capitare che la signora che offriva le bambole di porcellana, non si renda più raggiungibile -come apprendiamo dalla protesta di un’ascoltatrice. Ma, come detto, l’abile  Roland Leitner sa come dirimere certe matasse e condurre, con tatto e diplomazia, gli ascoltatori sani e salvi fino alla prossima, attesissima chiamata.

Caterina Longo

Immagine di apertura: Igor Ovsyannykov/Pixabay

 

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