Caldaro, il giallo dell'accesso pubblico al lago

Lago di Caldaro: bene pubblico o privato? La questione è particolarmente sentita da turisti e bolzanini perché praticamente la totalità delle coste del lago sono di proprietà privata e non ci si può accedere se non entrando in lidi e alberghi, cioè pagando. “Attualmente esiste un unico accesso pubblico al lago – spiega la consigliere provinciale dei Verdi Brigitte Foppa -. Si trova nei pressi del lido, consiste in un’unica scaletta e non offre possibilità di sdraiarsi. Tutte le altre passerelle sono di proprietà di privati, di alberghi oppure di stabilimenti balneari, per cui sia turisti che abitanti devono in ogni caso pagare per sostare al lago”. Una soluzione pareva essere stata trovata anche grazie a una  una mozione presentata dai Verdi in Consiglio Provinciale già nel 2014.

Caldaro, l’operazione demaniale a sud del lago

L’occasione per cambiare questa situazione infatti veniva offerta dal passaggio di proprietà di un’area a sud del lago.  Circa 3.500 metri quadrati della sponda sud del lago, in possesso del demanio militare, sono destinati alla Provincia per poi essere perduti al Comune di Caldaro per 500.000 euro. Nell’interrogazione Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba chiedevano “di intervenire presso il Comune di Caldaro nella fase di consegna del terreno, dopo il passaggio di proprietà dall’Esercito alla Provincia, affinché venga creato un accesso pubblico al lago”. Il presidente Arno Kompatscher si era impegnato in tal senso. Ma che fine ha fatto l’operazione?

Caldaro, una nuova interrogazione

Al momento non se ne sa nulla: è per questo che i Verdi tornano in consiglio provinciale con un’interrogazione che dovrebbe essere presentata nella seduta che inizia martedì. “Il terreno è stato acquistato dalla Provincia e a quanto?” chiedono i consiglieri verdi. “Che fine ha fatto il progetto?”. Un giallo che attende risposta.

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