Inter, il ritiro a Brunico vale 11 milioni di euro per il territorio. In Alto Adige una squadra di A su due

Undici milioni di euro spesi dai turisti e impulso all’economia, turismo giovane e miglioramento dell’immagine turistica. Sono questi gli effetti — analizzati dai ricercatori dell’EURAC — di cui ha beneficiato l’area turistica Brunico Plan de Corones grazie al soggiorno della squadra calcistica dell’Inter nel luglio del 2015. Questi i risultati di uno studio EURAC. Il 50 percento delle squadre di calcio della serie A sceglie il Trentino Alto Adige come destinazione per il ritiro estivo. In particolare, la destinazione turistica Brunico Plan de Corones è stata scelta come luogo di ritiro ufficiale del FC Internazionale Milano (Inter) e come esempio di studio dai ricercatori dell’EURAC.

A dispetto dell’aumento del traffico e di una minima interferenza con il turismo tradizionale, il ritiro calcistico si è dimostrato impattante e positivo per quest’area e in generale per l’Alto Adige. Accanto agli 11 milioni di euro spesi dagli ospiti attratti dalla manifestazione sul territorio, il turismo legato al ritiro della squadra di calcio attira turisti nuovi (più di due terzi visitano la località per la prima volta) e più giovani. Nel luglio del 2015 la squadra di calcio si è impegnata in allenamenti e partite amichevoli e gli esperti di turismo dell’EURAC hanno analizzato sui social media la visibilità dei marchi Brunico e Alto Adige (28.335 post con l’hashtag #Brunico2015, 2.949 immagini, di cui il 23,5 percento con loghi locali) e hanno intervistato operatori turistici locali, nonché circa un migliaio di ospiti e visitatori giornalieri durante tutto il ritiro.

“I turisti sono letteralmente magnetizzati dalle attività della squadra e questo innesca un circolo virtuoso: basta una visita al Plan de Corones di qualche giocatore per far scattare l’interesse per la zona e l’eco sui social. Oltre a seguire le squadra, i turisti acquistano anche prodotti regionali e partecipano ad alcune attività collaterali all’aperto, soprattutto brevi escursioni a piedi e attività sportive outdoor come arrampicata e parapendio”, dichiara Anna Scuttari, ricercatrice dell’EURAC che ha condotto gli studi. Un ulteriore volano per l’economia locale. Circa il 90 percento degli intervistati è soddisfatto dell’accoglienza nella destinazione turistica Brunico Plan de Corones e la maggior parte si è dichiarata interessata a tornare in Alto Adige anche indipendentemente dal calcio. “Accogliere squadre sportive famose è una grande opportunità per il turismo locale, soprattutto per destinazioni con infrastrutture e competenze consolidate come Brunico”, spiega Harald Pechlaner, direttore dell’Istituto per lo sviluppo regionale e il management del territorio dell’EURAC, “si tratta, infatti, di un’occasione per innovare l’offerta turistica, sempre in armonia con l’immagine tradizionale del luogo.”

Martin Huber, presidente dell’Associazione Turistica di Brunico e Plan de Corones, sottolinea che le entrate generate dal turismo e dall’industria dell’ospitalità vanno a beneficio di tutto il territorio e dei comuni.

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