Favorire l’integrazione dei migranti nelle zone di confine: Eurac ci dice come

La piattaforma del gioco da tavolo “La casa dei valori comuni” raffigura un condominio in cui vivono diverse persone. In ogni stanza è rappresentata una scena: persone che spostano un divano, bambini che giocano, qualcuno che cucina.  I giocatori assegnano a ogni immagine una carta che rappresenta un valore e raccontano una storia personale o di fantasia che lo descriva. Attraverso queste storie i partecipanti condividono le proprie idee, esprimono disaccordo, si confrontano. “Il gioco stimola il dialogo nel rispetto delle identità culturali di ciascun partecipante”, spiega Roberta Medda-Windischer, esperta in diritti delle minoranze di Eurac Research. “Il confronto è arricchente e offre tanti spunti di riflessione, anche inattesi. Per molti richiedenti asilo, ad esempio, la democrazia è uno dei valori prioritari, viene considerata anche più importante della libertà. Questo inizialmente può sorprendere, ma è fortemente legato alla motivazione che ha spinto queste persone a lasciare il proprio paese”. Per realizzare “La casa dei valori comuni” i ricercatori hanno coinvolto educatori, operatori di associazioni che si occupano di accoglienza e integrazione, migranti, mediatori culturali, cittadini. Ora il gioco viene utilizzato anche dalle scuole nelle lezioni di educazione civica e dall’amministrazione provinciale negli incontri con i migranti nell’ambito dei percorsi formativi previsti per i cittadini non UE dal Patto per l’integrazione della Provincia Autonoma di Bolzano.

 

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Sul fronte dell’inserimento lavorativo, i ricercatori hanno sviluppato un metodo per aiutare chi cerca lavoro a creare un portfolio delle proprie competenze. Ai migranti viene chiesto come risolverebbero situazioni pratiche che richiedono una determinata abilità, ad esempio: “Come organizzeresti i turni di pulizia con i tuoi coinquilini?”.  Lo scopo è quello di riconoscere non solo le competenze formali legate a un titolo di studio, ma anche abilità o attitudini, in modo che la ricerca di lavoro sia più mirata e quindi fruttuosa. Il terzo pilastro su cui i ricercatori hanno puntato per favorire l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo è stato quello della cooperazione transfrontaliera. Nel corso di visite guidate a Merano, Innsbruck, Klagenfurt, Trento e Rovereto, rappresentanti di istituzioni locali e di organizzazioni che si occupano di accoglienza hanno visitato attività imprenditoriali improntante sull’integrazione lavorativa dei migranti e condotte da richiedenti asilo come bar, centri di formazione professionale dove viene fornita consulenza a chi cerca lavoro, scuole di lingua dove si insegna anche a leggere e scrivere. Tutte queste e altre realtà sono raccolte nella pubblicazione “Cooperazione o mondi paralleli?”, che può essere ritirata in Eurac Research o scaricata dal sito del progetto http://www.eurac.edu/EUMINT, assieme al gioco da tavola e al kit di valutazione delle competenze.

Sui temi del progetto EUMINT, mercoledì 21 ottobre alle ore 14.30 in Eurac Research si terrà la conferenza “Valori comuni, lavoro, istituzioni: verso una società integrata”. È prevista la traduzione simultanea in tedesco e inglese. L’accesso è permesso a un numero limitato di persone (per iscrizioni: erjon.zeqo@eurac.edu). L’evento si potrà seguire anche online: https://scientificnet.zoom.us/webinar/register/WN_t0k6RPclSz2a-Z7vQ7r_EQ

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