Infortuni sul lavoro, il triste primato del Trentino - Alto Adige

Sono 463 gli infortuni mortali sul luogo di lavoro avvenuti in Italia nei primi sei mesi del 2022. Si registra un incremento del 164%, dato allarmante che riporta i numeri in linea con quelli prepandemici. Il Trentino – Alto Adige è prima regione per incidenza (numero di incidenti mortali per milione di lavoratori), con un valore pari a 39.  I dati sono stati analizzati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre.

L’analisi degli infortuni

A livello nazionale si ha una diminuzione del 14% degli infortuni mortali, passando dai 538 del 2021 agli attuali 463. Il dato è però fortemente influenzato dalle morti per covid avvenute lo scorso anno. Infatti ben 367 erano gli infortuni mortali per covid del primo semestre del 2021, scesi ad appena 11 in quello di quest’anno. Da questo si evince come l’incremento delle morti bianche sia estremamente elevato; in questi primi sei mesi sono morti 77 lavoratori ogni trenta giorni. Rilevato anche un sostanziale aumento delle denunce di infortunio, +43,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

I settori più colpiti sono quelli dei trasporti e magazzinaggio, con 50 decessi; al loro seguito costruzioni (49) e attività manifatturiere (36). La fascia di età più colpita è la 55-64 anche se l’indice di mortalità più elevato si registra per gli over 65, evidenziando il rischio per i lavoratori più anziani con 46,8 infortuni mortali ogni milione di occupati. La mortalità minima invece appartiene alla fascia 25-34 (indice pari a 8,2) mentre è in risalita per i più giovani, di età tra i 15-24 con 9,9 incidenti mortali. Dall’analisi si evince che l’inesperienza e la decadenza del fisico potrebbero essere fattori di rischio particolarmente rilevanti. I decessi riguardano principalmente uomini, probabilmente perchè i più occupati nei settori più rischiosi, infatti le vittime di sesso femminile sono state 29 su 342.

La distribuzione per regioni

L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro ha attribuito a ogni regione un colore, dal bianco al rosso, per rappresentare il rischio di morti sul lavoro basandosi sull’incidenza di infortuni mortali ogni milione di lavoratori. Da questa operazione deriva un dato relativo, utilizzabile per il confronto tra regioni con popolazione lavoratrice di diversa entità. In fascia rossa, ovvero con incidenza superiore al 25% rispetto la media nazionale , troviamo Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Calabria e Molise. Nella fascia arancione, con incidenza superiore alla media italiana, sono state invece collocate Puglia, Toscana, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche e Umbria. La fascia gialla, in linea con l’indice nazionale, Lombardia, Lazio, Campania e Abruzzo. Mentre in fascia bianca Sardegna, Basilicata, Liguria e Friuli Venezia Giulia. L’incidenza media italiana è di 15,2 infortuni mortali ogni milione di lavoratori.

Osservando i numeri assoluti è la Lombardia a registrare il numero maggior di morti (52), seguita da Veneto (33) e Emilia Romagna (31). Il report completo può essere consultato sul sito dell’Osservatorio.

 

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