Incontriamoci APS, più sostegno e inclusione per le famiglie con figli autistici

Dare sostegno alle famiglie con figli autistici e promuovere progetti di inclusione. Una missione tanto nobile quanto complicata, ai giorni nostri. A perseguirla è la neonata Incontriamoci APS, un’associazione senza scopo di lucro fondata da tre intraprendenti madri di figli affetti da autismo – Francesca Baldin, Ciretta Palumbo e Domenica Corazza – e Elisa Berger, professionista del terzo settore. L’idea nasce dall’esperienza diretta delle fondatrici come genitori e caregiver di questi ragazzi: “Siamo una realtà specializzata sul tema dell’autismo. Il nostro obbiettivo consiste nel portare avanti un lavoro pionieristico di sensibilizzazione e formazione, sia delle stesse famiglie che delle istituzioni locali”, spiega Palumbo.

Disabilità intellettiva, questa sconosciuta

Quando si parla di disabilità si pensa subito alle limitazioni motorie della persona, mentre la disabilità intellettiva rimane spesso in secondo piano. “Per fare un esempio, oggi quando si parla di una società più inclusiva per le persone disabili si pensa subito a come ridurre le barriere architettoniche, ma raramente vengono prese in considerazione misure per favorire l’inclusione di persone con disabilità intellettive”, sottolinea la Presidente di Incontriamoci APS, Francesca Baldin. A livello provinciale attualmente sono circa 450 le diagnosi di disturbi dello spettro autistico, inoltre, la ricerca ha evidenziato un aumento dell’incidenza nella popolazione che nei prossimi anni è destinata ad aumentare. “Proprio per questo motivo è fondamentale portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di investire su progetti inclusivi e formativi. In Italia qualcosa si sta già facendo, tuttavia, le varie regioni e provincie si muovono a macchia di leopardo, ciascuno con i propri progetti e le proprie mancanze. Quello che serve è un’azione politica omogenea e strutturata”, spiega Palumbo.

Insomma, servirebbe un’inversione di tendenza un po’ come sta accadendo all’estero, per esempio come in Austria dove lo Stato mantiene una forte presenza nell’assistere famiglie con figli affetti da disabilità. “L’Italia è stata uno degli esempi più virtuosi in passato in questo senso adottando la legge 104/92 – il riferimento legislativo per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili – che è stata presa a modello anche all’estero per sviluppare politiche sociali efficienti. Purtroppo, però, a livello nazionale l’azione politica non ha saputo tenere il passo con gli sviluppi della ricerca”, sottolinea Palumbo.

Autismo e sport: le “biciclette inclusive”

Incontriamoci APS esiste da poco – aprile di quest’anno – ma nonostante ciò di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Sono infatti numerose le idee che sono state presentate alla Provincia e alle altre istituzioni di riferimento a livello locale, come ad esempio la Libera Università di Bolzano. “Abbiamo ricevuto una risposta molto positiva dal mondo politico locale. D’altronde siamo sempre più convinte che l’Alto Adige abbia delle enormi potenzialità sul tema dell’inclusività”, spiega la Presidente Baldin. Un’iniziativa che ha riscosso particolare successo è quella delle “biciclette inclusive”, ovvero particolari veicoli appositamente pensati per persone con disabilità motorie e/o intellettive. L’idea è partita da una bici tandem che la Presidente Baldin ha fatto costruire appositamente per le necessità di sua figlia. Il progetto si è poi ampliato grazie anche alla collaborazione del Test Center Remoove E-Bike Verleih di Appiano. Di queste biciclette – tutte dotate di pedalata assistita – ne esistono svariate tipologie: un tandem parallelo, una tricicletta monoposto e anche una bici con possibilità di caricare la sedia a rotelle. La promozione di questi mezzi inclusivi potrebbe avere anche un ritorno positivo in ambito turistico andando a creare una nicchia di turisti fidelizzati.

Incontriamoci APS inclusione

Il tandem “inclusivo” della Presidente di Incontriamoci APS, Francesca Baldin.

 

“L’obbiettivo dell’attività sportiva – spiegano Baldin e Palumbo – è duplice: da un lato permette di rimodulare le capacità fisiche dei ragazzi autistici, mentre dall’altro serve a rimuovere il senso di isolamento sociale sia del ragazzo che dei suoi famigliari”. Perché, sì, dietro ad ogni ragazzo con disturbi dello spettro autistico c’è una famiglia che spesso si sente isolata. È proprio a supporto delle famiglie che l’associazione Incontriamoci APS progetta di muoversi in futuro tramite progetti di formazione e inclusione. “Spesso si dimentica che dietro a questi ragazzi ci sono famigliari che investono gran parte delle proprie energie nell’accudimento dei figli con disabilità. Avere a disposizione delle figure professionali appositamente formate permette alle famiglie di ritrovare anche il tempo per le proprie necessità”, sottolinea Baldin. L’obbiettivo per il futuro che si prefigge l’associazione è quello di favorire l’inclusione attiva di questi ragazzi nella società: “Lo sport è solo una delle tante attività che possono essere proficue per i ragazzi. Cucina, teatro e altre attività ricreative, quando ben formulate, favoriscono lo sviluppo motorio e intellettivo di questi ragazzi”, sottolinea Baldin. Nonostante l’associazione sia molto giovane, le idee per il futuro sono molto chiare e con l’apertura positiva delle istituzioni locali i risultati sicuramente non tarderanno ad arrivare.

Axel Baruscotti

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