Ripartenza in Alto Adige, Giudiceandrea: «Le imprese produttive apripista della fase 2»

Oggi, 4 maggio 2020, parte ufficialmente la cosiddetta fase 2. Saranno oltre 50.000 i lavoratori altoatesini del settore manufatturiero che torneranno sul posto di lavoro dopo un lungo periodo di assenza. Manifattura e industria, i due apripista di questa nuova fase che aiuteranno a rimettere in moto l’economia del territorio. Ne è sicuro Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, che spiega così l’importanza delle riaperture: “Da una parte c’è il settore manifatturiero che occupa oltre 50 mila persone, creando più del 25 per cento del valore aggiunto e contribuisce per circa il 90 per cento all’export provinciale. Dall’altra l’industria è stato il primo settore in cui associazioni economiche e organizzazioni sindacali si sono accordate su un protocollo comune che garantisce la sicurezza sui luoghi di lavoro”.

“Mi sta a cuore innanzitutto ringraziare tutte quelle imprese, le loro collaboratrici e i loro collaboratori, che in queste settimane hanno continuato a lavorare garantendo il funzionamento della società. In questa prima fase di gestione della crisi, accanto agli operatori del sistema sanitario, della protezione civile e delle forze di sicurezza, è stato decisivo anche quello di tutte le attività economiche che garantiscono prodotti e servizi strategici”, afferma Giudiceandrea.

Lavoro, obbligatorio il rispetto delle misure di sicurezza

Per chi già lavora e per chi riprenderà quest’oggi è obbligatorio rispettare il Protocollo di sicurezza siglato a livello nazionale e che le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali altoatesine sono state le prime in Italia a declinare a livello territoriale. “Tutela della salute e allo stesso tempo tutela dei posti di lavoro: su questo principio ci siamo trovati subito tutti d’accordo. Le nostre imprese si sono adeguate con grande senso di responsabilità. Gli accordi aziendali sono già diverse decine e gli investimenti messi in campo dalle imprese in molti casi garantiscono condizioni ancora migliori rispetto agli standard minimi previsti dal Protocollo”, afferma Giudiceandrea invitando le aziende associate a proseguire lungo questa strada.

La ripresa dell’attività non cancella però le tante difficoltà con cui devono convivere tutti i giorni le imprese: ai problemi della crisi economica tra cui calo della domanda, mancanza di liquidità, approvvigionamenti spesso difficili, prezzi in forte rialzo per alcune materie prime, maggiori costi dovuti all’acquisto di dispositivi di protezione o alla sanificazione dei locali, si aggiungono quelli di natura organizzativa. “La mobilità di merci e persone è fortemente limitata, in particolare per gli spostamenti transfrontalieri. Ci auguriamo una rapida soluzione a livello europeo e nel frattempo speriamo che l’Alto Adige possa siglare degli accordi con i suoi principali partner commerciali all’estero, ovvero Germania e Austria”, chiude il Presidente di Assoimprenditori.

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