Lunedì 50.000 lavoratori rientrano in fabbrica: i bus tornano agli orari normali

Domani 4 maggio, gran parte dell’Alto Adige che produce torna sul posto di lavoro.  In attesa di negozi e ristorazione, con la partenza ufficiale della Fase 2 le imprese produttive tornano tutte al lavoro. «Si tratta di una scelta dettata da due fattori – ricorda Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori Alto Adige – da una parte il settore manifatturiero è quello che crea il maggior valore aggiunto, dall’altra l’industria è stato il primo settore in cui associazioni economiche e organizzazioni sindacali si sono accordate su un protocollo comune che garantisce la sicurezza sui luoghi di lavoro. Rimettiamo in moto un settore che è strategico per la nostra economia. In Alto Adige il settore manifatturiero occupa oltre 50 mila persone, crea più del 25 per cento del valore aggiunto e contribuisce per circa il 90 per cento all’export provinciale». Con la riapertura delle fabbriche da domani torna quasi alla normalità anche il sistema dei trasporti: Sad informa che la maggior parte degli autobus extraurbani, urbani e citybus, applicherà l’orario originario annuale. Rimangono sospesi le corse scolastiche, nightliner e linee stagionali. I servizi ferroviari invece per il momento saranno solo leggermente aumentati sulla linea del Brennero.

«Sui mezzi di trasporto, nelle stazioni e fermate è obbligatorio tenere coperti la bocca e il naso e mantenere una distanza di sicurezza. È consentito solo un numero limitato di passeggeri, secondo le norme statali molti posti a sedere quindi devono rimanere liberi. Il numero di passeggeri sulle singole linee continuerà ad essere monitorato, e si cercherà in ogni modo di mettere a disposizione gli autobus e la capacità di trasporto necessari. Poiché non vengono emessi biglietti sugli autobus, si consiglia di utilizzare o richiedere l’AltoAdige Pass».

Per chi già lavora e per chi riprenderà il 4 maggio è obbligatorio rispettare il Protocollo di sicurezza siglato a livello nazionale e che le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali altoatesine sono state le prime in Italia a declinare a livello territoriale. La ripresa dell’attività non cancella però le tante difficoltà con cui devono convivere tutti i giorni le imprese: ai problemi della crisi economica tra cui calo della domanda, mancanza di liquidità, approvvigionamenti spesso difficili, prezzi in forte rialzo per alcune materie prime, maggiori costi dovuti all’acquisto di dispositivi di protezione o alla sanificazione dei locali, si aggiungono quelli di natura organizzativa. «La mobilità di merci e persone è fortemente limitata, in particolare per gli spostamenti transfrontalieri. Ci auguriamo una rapida soluzione a livello europeo e nel frattempo speriamo che l’Alto Adige possa siglare degli accordi con i suoi principali partner commerciali all’estero, ovvero Germania e Austria», chiude il Presidente di Assoimprenditori.

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