Micro e piccole imprese, sei milioni di euro per chi innova

Nuova tranche da 6 milioni di euro di contributi a fondo perduto per gli investimenti aziendali di micro imprese e piccole imprese del territorio. A finanziarli oggi, 10 aprile, la giunta provinciale. «Con questo bando vogliamo dare impulso alle realtà più piccole per attuare investimenti mirati secondo precisi obiettivi stabiliti dall’amministrazione», ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher. Rispetto al 2017 l’ammontare del finanziamento messo a bando è rimasto invariato, mentre sono stati modificati, insieme ai rappresentanti del mondo economico, i criteri di assegnazione del punteggio per garantire così una destinazione dei fondi sempre più mirata. L’anno scorso la maggior parte dei punti (30) veniva infatti assegnata alle aziende operanti in zone svantaggiate da punto di vista logistico e strutturale, ossia quelle con una disoccupazione superiore al 2% o dove più del 2% delle imprese hanno chiuso i battenti. «Quest’anno daremo invece la priorità al sostegno della digitalizzazione e dell’innovazione. In quest’ottica anche la procedura di candidatura è stata pensata per essere semplice e totalmente gestibile online, al punto che per fare domanda sono necessari pochi minuti», ha aggiunto Kompatscher.

Graduatoria separata per commercio e servizi

Una delle novità del bando 2018 è la graduatoria separata, con una dotazione di un milione di euro, per le imprese del commercio e dei servizi. Per le aziende operanti nei settori industria e artigianato sono invece confermate le due graduatorie già presenti nel 2017, ciascuna con a disposizione 2,5 milioni di euro, rispettivamente per i soggetti economici fino a 9 dipendenti e per quelli oltre 9 e fino a 49 dipendenti. Al contributosono ammessi investimenti di importo compreso fra i 20.000 e i 500.000 euro. Il bando concede un finanziamento pari al 20% dell’investimento complessivo per l’acquisto di software, hardware, arredamenti, veicoli, macchinari, impianti, attrezzature. L’importo massimo erogabile ammonta quindi a 100.000 euro. «In questo modo l’investimento complessivo che ricadrà sul territorio supererà i 30 milioni di euro», ha chiarito il presidente Kompatscher. Sono esclusi dal bando gli investimenti sostitutivi e l’acquisto di automezzi, con l’eccezione dei veicoli speciali e di quelli utilizzati dai rappresentanti del commercio e ambulanti. Gli investimenti devono essere attuati nell’arco del 2018 o almeno deve essere stata pagata la caparra.

Imprese, i punteggi

I progetti di investimento oggetto della richiesta di finanziamento verranno valutati sulla base di una serie di criteri precisi e predefiniti. Obiettivo: snellire il più possibile l’iter di candidatura e di valutazione mantenendo un’equa distribuzione dei fondi. Il punteggio massimo assegnabile (30 punti) è destinato ai richiedenti che hanno pianificato investimenti finalizzati all’automazione e alla digitalizzazione dei processi, secondo il principio di Impresa 4.0». Sono tuttavia escluse dal contributo le richieste provenienti da aziende che beneficiano degli sgravi statali destinati allo stesso scopo (nuova Legge Sabatini). Un ulteriore criterio è quello dell’uso di cubatura esistente che nei 18 mesi precedenti sia rimasta inutilizzata. Ottengono inoltre punti i soggetti destinatari negli ultimi 5 anni di contributi per ricerca e sviluppo. Le attività del commercio al dettaglio ottengono punti invece quando svolgono la propria attività in quartieri o zone periferiche di comuni con più di 10.000 abitanti o svolgono un servizio di vicinato.

Innovazione, i criteri

Dieci punti vengono assegnati alle startup e alle aziende di nuova formazione o se la titolare è una donna. Per il criterio di propensione alla crescita vengono assegnati 15 punti, e in esso vengono ricomprese le collaborazioni con altre imprese, la partecipazione a fiere o l’incarico a un export-coach. Punti aggiuntivi vengono assegnati anche a investimenti che preludono a una crescita, ed esempio a seguito di una cooperazione o di una forte tendenza all’internazionalizzazione. Lo stesso vale per le aziende che hanno ottenuto una certificazione come quella ISO, oppure quelle che impiegano apprendisti, o ancora se il titolare o il socio è in possesso di particolari qualificazioni accademiche. Anche la certificazione audit famiglia e lavoro conferisce punti aggiuntivi. I criteri dettagliati per l’assegnazione del punteggio si trovano nelle norme del bando.

Se una delle graduatorie non dovesse esaurire l’intero plafond a disposizione, i fondi potranno essere ripartiti sulle altre graduatorie. In questo modo viene garantito che l’intero finanziamento disponibile venga usufruito. Per questa ragione non è nemmeno previsto un punteggio minimo per l’assegnazione. In caso di equità di punteggio hanno la priorità le aziende che ad esempio nel 2017 non hanno ottenuto alcun contributo o che hanno ottenuto 30 punti per l’obiettivo strategico principale. Le imprese possono presentare la propria candidatura entro il 30 giugno 2018. In seguito verrà redatta la graduatoria e approvata entro la metà di settembre.

L’anno scorso finanziate 178 aziende

Al bando 2017 avevano presentato domanda 571 aziende. Nella categoria aziende fino a 9 dipendenti sono state 120 le imprese che hanno ottenuto il contributo, mentre 58 sono state quelle della categoria da 10 a 49 dipendenti. Una delle aziende beneficiarie è stata un panificio della val d’Ultimo, che ha ottenuto 38.000 euro per l’acquisto di un macchinario per l’automatizzazione per la lavorazione degli ingredienti. «Nel corso dell’attuale legislatura abbiamo reimpostato l’intero sistema di contributi alle imprese, puntando decisamente suglisgravi fiscali agendo su Irap, Imi e Irpef, ed erogando mutui alle imprese attraverso un fondo di rotazione, riducendo così al minimo i contributi a fondo perduto. Alla luce dell’ottimo andamento del bando 2017 abbiamo però deciso di riproporre questa voce da 6 milioni anche per quest’anno, con l’obiettivo di sostenere in modo mirato le realtà più piccole», ha concluso il presidente Arno Kompatscher.

 

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