Il pragmatismo degli italiani e le chiacchiere dei tedeschi. Dalle urne un risultato sorprendente

Risultati Elezioni Alto Adige. Il commento ai risultati elettorali delle elezioni provinciali non può che partire dall’ammissione di un grave errore. In un editoriale pubblicato tre settimane fa, l’elettorato sudtirolese, quello degli altoatesini di lingua tedesca, era stato definito “pragmatico”.  I risultati emersi dalle urne hanno smentito clamorosamente questa definizione. L’elettorato di lingua tedesca ha premiato chi ha proposto e propone soluzioni facili a problemi complicati, ha votato chi, totalmente scollegato dalla realtà, crede di essere in possesso di una bacchetta magica in grado di far sparire il capro espiatorio di turno.

Süd-Tiroler Freiheit
Süd-Tiroler Freiheit, partito vincitore delle elezioni provinciali 2023, ha fatto il pieno di voti grazie a una campagna elettorale fortemente connotata dalla lotta all’immigrazione e dall’abituale separatismo contro Roma, auspicando una riunificazione con il Tirolo austriaco.
Questo ha permesso a Stf di superare il 30% dei consensi a Moso in Passiria, miglior risultato in provincia, dove, però, gli stranieri residenti sono l’1,7% della popolazione (35 in totale, cfr qui) e dove le politiche del governo centrale romano hanno un impatto decisamente inferiore a ogni altro comune italiano.
Chiarito questo aspetto, il partito guidato da Sven Knoll ha spiegato ai suoi elettori che una secessione dall’Italia risolverebbe molti dei problemi che affliggono l’Alto Adige, a partire dai troppi stranieri che rendono insicure le città sudtirolesi.
Anche in questo caso, i dati aiutano a comprendere meglio il contesto. Gli stranieri residenti in Alto Adige sono il 10,6% della popolazione, in Tirolo il 16%. A livello nazionale, sono l’8,6% in Italia e il 17,6% in Austria. A margine si noti che la percentuale di stranieri residenti a Vienna supera il 30% (32,19%) e come noto, la capitale austriaca svetta per la qualità della vita in tutte le classifiche internazionali. Sulla posizioni di Moso in Passiria e delle altre località in cui ha trionfato Stf mancano dati certi.

L’elettorato di lingua tedesca non si è però limitato a premiare il partito di Sven Knoll e ha decretato anche il sorprendente successo della lista di Jürgen Wirth Anderlan, che ha ottenuto due consiglieri provinciali. In campagna elettorale, Anderlan si è dichiarato contrario a ogni politica di integrazione degli stranieri che, molto più semplicemente, andrebbero rispediti a casa loro. Non ha specificato, però, come intende riuscire nell’impresa, non è chiaro se si limiterà a chiederglielo cortesemente o se pensa di utilizzare il fucile di legno con cui era abituato a sfilare quando era comandante degli Schützen. Carica che ha perso a causa delle sue posizioni “No vax” che hanno contribuito in maniera decisiva al suo successo elettorale.

Non a caso, nella prima dichiarazione pubblica dopo la vittoria, Anderlan ha dichiarato che vuole portare in tribunale “quelli che hanno fatto tutti quei danni durante la pandemia”. Anche in questo caso non sono state specificate le modalità con cui intende realizzare l’ambizioso progetto. In chiusura si sottolinea un ultimo dato. I consiglieri provinciali appartenenti al gruppo tedesco sono suddivisi in otto partiti diversi, quelli del gruppo italiano in quattro. 

L’elettorato italiano
L’elettorato di lingua italiana che si è recato al seggio, ha, invece, mostrato segnali di inattesa razionalità, in decisa controtendenza rispetto all’elettorato di lingua tedesca. Ha scelto di premiare chi è al governo nazionale, che può sempre tornare comodo, ha reso meno pesante la sconfitta dell’Svp (che da queste parti fa ancora più comodo – cfr qui) e ha punito chi prima di amministrare la provincia aveva fatto promesse che non ha saputo mantenere.
E’ innegabile, i veri vincitori “italiani” delle elezioni sono Angelo Gennaccaro e gli altri esponenti de ”La Civica”. Gennaccaro è il candidato italiano (eletto)  che ha ottenuto il maggior numero di preferenze a livello provinciale (3.190). Più di Marco Galateo (Fdi) più del sindaco di Laives Christian Bianchi, di Sandro Repetto del Pd e quasi il doppio del vicepresidente provinciale uscente Giuliano Vettorato (fermo a 1646  preferenze). Gennaccaro appare oggi come il vero “anti Sven Knoll” , lontanissimo dai toni utilizzati dal leader della destra separatista tedesca, risulta il candidato meno “identitario” eletto in consiglio provinciale. Non si identifica con la destra né con la sinistra. il simbolo de “La civica” è tricolore ma non bianco, rosso e verde e non ha fatto suoi i classici temi etnici utilizzati nell’ultimo mezzo secolo.
Interpellato sui motivi del suo successo, ha rivendicato con grande forza i risultati ottenuti anche nelle difficili condizioni in cui si trova a operare all’interno della Giunta Comunale: “Gli elettori hanno premiato la concretezza. Sono evidentemente stufi di chi fa grandi promesse sapendo di non poterle mantenere, chi ci ha votato è stanco di vecchie categorie, delle identità di sinistra o di destra e ci chiede di risolvere problemi concreti. Noi parliamo alla testa e non alla pancia dei cittadini”.
Riguardo alla possibilità di entrare nella prossima Giunta Provinciale, Gennaccaro ha precisato che non lo ha ancora chiamato nessuno, mentre rispetto alla sua futura candidatura a sindaco di Bolzano, si è limitato a sottolineare che sono i giornalisti a scriverlo sempre più spesso.

Le preferenze de “La Civica”
Il risultato de “La Civica” è particolarmente istruttivo anche per un altro aspetto: le preferenze ottenute dai candidati. Detto del boom di Angelo Gennaccaro, il secondo per numero di preferenze è risultato Nerio Zaccaria, assessore alle finanze al Comune di Merano. Al terzo posto il consigliere comunale di Bolzano Abdallah Chniouli, quarta l’assessora meranese Emanuela Albieri seguita da Dhurata Tusha, consigliere comunale della città termale, dall’insegnante Claudia Taranto, già candidata alle comunali di Merano e Zine Sekali Samir consigliere comunale a Bolzano.  Candidature che mostrano una particolare attenzione alla società civile e ai suoi cambiamenti, un’impostazione molto diversa da chi, sempre all’interno de “La Civica” preferisce toni molto più accesi, soprattutto rispetto al tema immigrazione.  Ci si riferisce al noto consigliere comunale bolzanino che, nonostante il quotidiano invio di comunicati stampa alle redazioni dei giornali e alla sua forte presenza “social”  (o forse proprio per questo), non solo non figura tra i primi dieci per numero di preferenze, ma ha ottenuto meno della metà dei voti del suo collega Abdallah Chniouli (528 contro 223).  In sintesi, chi preferisce parlare alla pancia degli elettori è meglio che provi a candidarsi in liste più consone. Visto il contesto, però, una perfetta conoscenza del dialetto sudtirolese appare come un requisito imprescindibile.

Massimiliano Boschi

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