Problematiche in frutti-viticoltura biologica: la scienza le studia

Fin dalla loro costituzione i gruppi di lavoro frutti-viticoltura biologica della Fondazione Edmund Mach (San Michele all’Adige, TN) e del Centro di Sperimentazione Laimburg (Vadena, BZ) lavorano a stretto contatto e scambiano informazioni costantemente. Frutto di questa stretta collaborazione è la presentazione congiunta delle sperimentazioni in atto in agricoltura biologica, alla quale le due istituzioni invitano tradizionalmente prima del periodo di raccolta ad inizio agosto. “Lavoriamo insieme ai nostri colleghi della Fondazione Edmund Mach su diverse tematiche ed attraverso le nostre conoscenze scientifiche contribuiamo a salvaguardare, nella Regione Trentino Alto Adige, l’esistenza delle aziende agricole”, ha spiegato il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg, Michael Oberhuber. “Abbiamo cura che gli esiti delle nostre ricerche arrivino lì dove possono essere applicati, nella prassi agricola quindi, e per questo la presentazione congiunta delle nostre sperimentazioni con la Fondazione Edmund Mach deve rappresentare un’importante fonte di informazione per le aziende vitivinicole biologiche e per le aziende specializzate nella frutticoltura biologica, non solo nella Regione Trentino Alto Adige, ma anche in tutta Italia ed in altre regioni frutticole e viticole europee”, ha commentato il co-organizzatore Markus Kelderer, responsabile del settore “Frutticoltura” e del gruppo di lavoro “Agricoltura Biologica” del Centro di Sperimentazione Laimburg. Quest’anno le presentazioni delle prove sperimentali del gruppo di lavoro “Agricoltura Biologica” si sono incentrate sui temi del controllo delle patologie fungine e della stanchezza del terreno.

 

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Sperimentazioni per il controllo delle patologie fungine

Attualmente su alcune varietà di mela, soprattutto in agricoltura biologica, ma anche in aumento in agricoltura integrata, le fumaggini portano a gravi perdite delle scorte in magazzino. Il Centro di Sperimentazione Laimburg effettua pertanto delle prove sperimentali finalizzate al controllo delle fumaggini, attraverso l’impiego di diversi preparati, nonché di trattamenti fisici. Il risultato migliore è stato dato dalla pulizia meccanica attraverso spazzolatura dei frutti dopo l’immagazzinaggio. In ogni caso, il controllo delle fumaggini in campo rimane un problema irrisolto, al quale il gruppo di lavoro “Agricoltura Biologica” si dedicherà anche in futuro. Per quanto riguarda la ticchiolatura, l’impiego frequentemente criticato del rame rappresenta sempre un fattore essenziale per il controllo. Essendo prevedibile una limitazione alla quantità di prodotto permessa, è essenziale trovare delle alternative.

frutti-viticoltura

Stanchezza del terreno: risultati delle prove sperimentali degli ultimi anni

La stanchezza del terreno è un tema di lunga data che riguarda tutte le colture in pieno campo. Dal momento che nella frutticoltura intensiva l’avvicendamento è difficilmente possibile, è necessario trovare soluzioni specifiche e ad hoc. Il Centro di Sperimentazione Laimburg realizza prove sperimentali a lungo termine sul tema della stanchezza del terreno nella coltura di mele e fragole. Sono stati testati metodi fisici, diversi preparati, nonché la semina di determinate specie di piante. “I risultati più interessanti delle nostre sperimentazioni in melicoltura sono stati ottenuti da un metodo, basato sulla fermentazione anaerobica di residui vegetali sparsi in modo mirato”, ha riportato Kelderer. “Nelle ultime prove sperimentali nella coltura di fragole, invece, il metodo più efficace per la stanchezza del terreno è risultato essere un estratto di piante ottenuto da crocifere”.

Il progetto BioFruitNet: networking per rafforzare la frutticoltura biologica in Europa

Boosting Innovation in Organic FRUIT prodution through strong knowledge NETworks – tradotto “promuovere l’innovazione della frutticoltura biologica attraverso solide reti di conoscenza”: questo slogan si è fatto paladino del progetto triennale BioFruitNet, partito ufficialmente alla fine del 2019 e finanziato dai fondi del programma europeo per la ricerca e l’innovazione “Horizon2020“. Scopo del progetto è rafforzare la competitività dell’agricoltura biologica a livello europeo, mettendo in contatto i professionisti del settore della frutticoltura biologica in tutta Europa e rendendo disponibili a tutti i metodi di successo per la protezione delle colture sperimentati nei singoli Paesi. Questo obiettivo verrà raggiunto raccogliendo il sapere pratico ed accademico già disponibile sul tema dell’agricoltura biologica e formando contemporaneamente un network sull’innovazione e rafforzando lo scambio di informazione tra la scienza e gli operatori del settore.

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