Festa del lavoro: Kompatscher rivendica l'importanza di preservarlo

Festa del lavoro anomala, quest’anno: niente feste, niente celebrazioni pubbliche e un messaggio del presidente della Provincia tutto incentrato sull’importanza di difenderlo in quest’epoca di Coronavirus. Il giorno dopo la presentazione del disegno di legge per la riapertura di negozi, bar, ristoranti e alberghi Arno Kompatscher ricorda che «Con il coronavirus molte attività lavorative si sono fermate. Questo ci ha ricordato come mai prima d’ora quanto il lavoro sia fondamentale nelle nostre vite». In sindacati invece ricordano l’importanza di lavorare sì, ma in sicurezza.

Festa del lavoro: ecco il messaggio integrale del presidente

«Mai come nelle ultime settimane siamo stati consapevoli dell’importanza del lavoro nella nostra vita. Ce ne siamo resi conto all’improvviso, dopo che tutto – o quasi – si è fermato da un giorno all’altro. Il Lockdown deciso dal Governo per fermare il coronavirus ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno. Nessuno è stato risparmiato. Tanti, dopo settimane di fermo, adesso chiedono di riprendere il lavoro a pieno regime. Altri invece temono per la propria sopravvivenza, perché non sanno come andranno avanti. * La sfida senza precedenti delle ultime settimane ci ha ricordato innanzitutto quanto sia importante il lavoro nelle nostre vite:  di quanto sia importante negli uffici, scuole e luoghi di formazione, officine, negozi, alberghi, laboratori, fabbriche, boschi o in tutti gli altri luoghi: quel lavoro che si è fermato o che ancora non è ripartito,  di quanto sia importante poi in quei settori che nelle scorse settimane sono stati messi più a dura prova: sanità e servizi sociali, protezione civile, trasporti, produzione alimentare e di beni di prima necessità. In questi settori i lavoratori si sono spinti ogni giorno al limite delle proprie possibilità, a rischio persino della propria salute. Quando tutto era ancora per così dire „normale“, il loro lavoro godeva di poco o nessun riconoscimento: oggi invece tutti li chiamiamo eroi. Il coronavirus cambierà a lungo termine la nostra vita, le nostre relazioni e il nostro modo di lavorare. Ne sono sicuro.
In queste settimane abbiamo scoperto che molti settori funzionano lo stesso, anche se in modo diverso da come eravamo abituati.  La digitalizzazione si è rivelata una soluzione per molti problemi: la tecnologia diventerà sempre più una risorsa che una nemica. Non abbiamo bisogno di essere sempre e dovunque fisicamente sul posto: oggi sappiamo che spesso basta connetterci per via telematica. Ma abbiamo anche capito che senza le persone che lavorano – persone fisiche che tagliano i nostri capelli, che ci cambiano le gomme della macchina o con cui allenarci nel nostro sport preferito – le cose NON possono funzionare.  E poi ci sono tutte quelle attività e relazioni che magari non sembrano degni di lodi particolari, ma che ci arricchiscono e rendono la nostra vita esattamente quella che è.
Mai come quest’anno la Festa del Primo Maggio ci ricorda il valore e l’importanza del lavoro nella nostra vita quotidiana e per la nostra società.  In questo giorno e in molti altri che arriveranno, dovremo tutti insieme guardare a come sostenere le famiglie, i lavoratori, gli impiegati, gli imprenditori e le imprese, affinchè possano affrontare e superare questa crisi.  Dovremo rimboccarci le maniche e farci strada in un momento difficile, sicuramente rinunciando a qualcosa e in modo molto diverso da quello a cui siamo abituati.  Ne sono convinto: la solidarietà è il collante che tiene insieme la nostra società. E lo dimostreremo, tutti insieme!»

Festa del lavoro: il messaggio dei sindacati incentrato sulla sicurezza

«Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro», è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per questo 1. Maggio. L’attenzione del sindacato per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è alta anche nella fase della lenta riapertura delle attività, che vedrà tantissimi lavoratori e lavoratrici tornare ai posti di lavoro. I Segretari generali delle tre Confederazioni sindacali altoatesine Cristina Masera (Cgil/Agb), Michele Buonerba (SgbCisl) e Toni Serafini (Uil-Sgk) ricordano come il sindacato abbia firmato accordi e protocolli di sicurezza con le controparti e il Governo che vanno applicati rigorosamente. «Siamo favorevoli alla ripresa, ma in piena sicurezza per tutti. Per noi la sicurezza dei lavoratori è sempre stata una priorità, e a maggior ragione in questo periodo difficile. Controlleremo le imprese sul rispetto delle regole e denunceremo eventuali inosservanze, ma invitiamo anche i lavoratori a seguire con rigore quanto previsto da leggi e accordi tra le parti per la propria salute e quella dei propri cari». «Le future norme sulle aperture andrebbero discusse con tutte le parti sociali e gli esperti sanitari, senza forzature. Particolare importanza rivestono anche la sensibilizzazione delle aziende e un’adeguata informazione ai lavoratori sui possibili rischi».

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