Eurac, un laboratorio per combattere l'umidità sui muri

Il problema dell‘umidità sui muri visto da vicino, unendo ricerca e impresa per combatterlo. A NOI Techpark si cercano nuove soluzioni al problema grazie alla collaborazione tra l’Istituto Eurac Research e l’azienda altoatesina Acco Solutions, specializzata nei processi di risanamento. Assieme a loro, anche l’aiuto degli studenti della scuola professionale di Silandro.

Lo scopo della collaborazione è quello di definire una procedura per il risanamento dei muri storici umidi e degradati. Questo perché l’umidità minaccia gli affreschi degli edifici storici, causa l’affioramento dei sali e lo scrostamento del colore, e influisce anche sulle prestazioni di isolamento e sul consumo energetico dei vecchi edifici. Per questo si è dato il via ad un esperimento che vede l’utilizzo di alcuni provini in muratura. La procedura dell’esperimento prevede diverse fasi – la diagnosi, il monitoraggio dell’intervento, la verifica del risultato e il monitoraggio post-intervento  – e sarà convalidata sia nei laboratori del centro di ricerca Eurac, che sul campo vero e proprio al Monastero delle Serve di Arco, a Trento.

«Testeremo pareti di mattoni, sasso e calcestruzzo. Finora non è stato possibile testare i processi di deumidificazione su pareti di diverso tipo, a condizioni invariate. Allo stesso tempo vogliamo capire quale impatto possa avere la deumidificazione dei muri sul risparmio energetico» spiega Alexandra Troi, esperta in ristrutturazione di edifici storici di Eurac Research. «Lavoriamo volentieri con aziende che testano scientificamente i loro prodotti. Per noi è interessante accompagnare l’intero processo, dalla diagnosi all’implementazione, fino allo sviluppo di un sistema di monitoraggio».

Le pareti costruite per il test si trovano all’interno di vasche nei corridoi dei laboratori di Eurac Research al NOI Techpark, e sono state realizzate dagli studenti della scuola di Silandro. Dodici prototipi di muratura con materiali di diversa natura. I ricercatori riempiranno regolarmente le vasche di acqua per simulare il processo attraverso cui l’umidità penetra nelle pareti dal terreno e dal suolo circostante. Poi svolgeranno dei test per testare il sistema Acco, la tecnologia pensata per bloccare il trasporto capillare sulle superfici: misura della temperatura e del contenuto di umidità nella parete, pesata delle pareti con una bilancia di precisione industriale, registrazione di immagini termiche che mostrano dove l’umidità è maggiore e creazione di mappe della sua distribuzione tramite tecniche di misurazione a microonde.

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In parallelo, avverranno anche i test al Monastero: dopo aver individuato le fonti di umidità e degrado, verrà applicato il sistema elettro cinetico Acco per risolvere il problema. Il processo verrà documentato e monitorato dagli esperti di Eurac, che potranno paragonare i dati ricavati assieme a quelli di laboratorio. «I dati che raccoglieremo utilizzando le più recenti tecnologie, serviranno a migliorare e certificare la procedura. Il nostro metodo richiede solo un intervento minimo nella muratura e quindi è particolarmente interessante per gli edifici di interesse artistico e architettonico o sotto tutela delle belli arti», afferma Andreas Pichler, amministratore delegato di Acco Solutions.

Photo credit: Eurac Research

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