L'esodo giuliano-dalmata in Alto Adige: una conferenza per tenere vivo il ricordo

Una conferenza di approfondimento sul ruolo della comunità giuliano-dalmata in Alto Adige con gli architetti che hanno progettato la nuova Area Memoriale di Bolzano sul Lungotalvera e gli storici che hanno contribuito alla contestualizzazione dell’opera. Si svolgerà giovedì 10 febbraio alle ore 18 – nella sala Rosenbach di piazza Nikoletti a Bolzano – il convegno dedicato alla Giornata del Ricordo dell’esodo dei giuliano-dalmati avvenuto alla fine della seconda guerra mondiale. Un momento per confrontarsi da vicino con questa importante pagina di storia. L’ingresso è libero ma con obbligo di Super Green Pass e mascherina Ffp2. Sempre giovedì, alle 11, verrà inoltre inaugurata sul Lungotalvera San Quirino, all’altezza di via Fiume, la nuova area memoriale dedicata ai Giuliano-Dalmati.

I relatori della conferenza

L’appuntamento, organizzato dal Comune di Bolzano insieme al Centro per la Pace, vedrà la presenza di numerosi relatori che offriranno testimonianze e spunti di riflessioni sulla tematica. Nel corso della conferenza interverranno Carla Ferrer e Marco Jacomella, progettisti della Nuova Area Memoriale, Raoul Pupo, storico dell’Università di Trieste, Joachim Gatterer, ricercatore presso il Centro di competenza Storia regionale dell’Università di Bolzano, Elena Tonezzer, ricercatrice presso la Fondazione Museo Storico del Trentino e Egea Haffner (da remoto), testimone dell’esodo giuliano-dalmata e autrice del libro “La bambina con la valigia”. A moderare l’incontro ci sarà Giorgio Mezzalira, storico, socio fondatore del gruppo «Storia e regione» e membro del Comitato d’indirizzo della Fondazione Museo Storico del Trentino.

Il contesto storico

L’Istria, Fiume e la Dalmazia hanno vissuto nel Novecento l’avvicendarsi di tutti i regimi politici che hanno fatto la storia del secolo scorso: l’impero austro-ungarico attraversato dai nazionalismi, il fascismo, l’occupazione nazista, la dittatura comunista. Tra il 1943 e la fine degli anni Cinquanta più di un quarto di milione di uomini, donne e bambini appartenenti alle comunità italiane storicamente insediate furono costretti ad emigrare in massa da quei territori, passati sotto il controllo jugoslavo. Il lungo esodo dei giuliano-dalmati cancellò quasi integralmente dall’Istria, Fiume e la Dalmazia la secolare presenza italiana. Dispersi in oltre cento campi di raccolta disseminati nel nostro Paese, alcune migliaia giunsero anche in Trentino Alto Adige, vivendo a lungo in situazioni d’emergenza e attorniati da un clima di avversione e indifferenza. Un esodo che non è solo storia di un doloroso distacco e di uno sradicamento, ma anche di una diaspora, di arrivi, di profuganza, di difficoltà di integrazione in quella stessa madrepatria che avrebbe dovuto accoglierli.

Foto: Rendering memoriale Giuliano-Dalmati a Bolzano (Comune)

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