Da Bolzano a Oslo: al Museion la collezione privata di Erling Kagge

Un viaggio da Bolzano a Oslo. Museion apre la stagione autunnale con “WALKING. Movements North of Bolzano” la mostra sulla collezione privata di Erling Kagge, celebre esploratore norvegese, ma anche appassionato d’arte, autore di fama internazionale ed editore indipendente. Museion si è inserito in questa molteplicità di interessi e vocazioni, invitando Erling Kagge a curare una mostra sulle posizioni artistiche più significative, che lo hanno influenzato nel corso degli anni. Per l’occasione, Kagge ha selezionato oltre 60 opere di 30 artisti e artiste del Nord Europa (tra dipinti, disegni, fotografie e sculture) in un affascinante percorso da Oslo a Bolzano. La mostra, inaugurata venerdì 11 settembre, presenta artiste e artisti raramente esposti nelle istituzioni italiane ed è quindi in linea con la missione di Museion, che intende ampliare con nuove prospettive lo sguardo sulla produzione artistica contemporanea. Questa affinità è espressa in mostra in una sezione dedicata all’opera dell’artista americano Raymond Pettibon (1957, Tucson, AZ), che unisce opere sia della collezione Kagge che di Museion. In questa speciale presentazione sono esposti, tra l’altro, i bozzetti preparatori realizzati dall’artista per un grande wall drawing “O.T. (I have writ’ nothing but surf)” in occasione della sua personale a Museion nel 2003.

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Come ricorda lo stesso Erling Kagge: ”Una delle ragioni per la mostra Walking. Movements North of Bolzano (Camminare. Movimenti a Nord di Bolzano) è quella di esporre opere di artiste e artisti più e meno conosciuti, che raramente arrivano in Alto Adige/Sűdtirol. Camminare, movimenti e nord sono tra le parole più importanti della mia vita. Avremmo potuto includere opere provenienti da altre parti del mondo che è impossibile raggiungere a piedi, ma mi piace l’idea di dover fare delle scelte, dell’avvicinarsi e vedere il mondo a nord di Bolzano (a una distanza quasi raggiungibile a piedi).” La mostra “WALKING. Movements North of Bolzano” mette in luce lo stretto legame che Kagge ha instaurato con gli artisti della sua collezione. Questo emerge dalla specificità dei temi all’interno della sua raccolta, ma anche dalla scelta di seguire e collezionare diverse artiste e artisti in maniera più approfondita – in questo senso, la mostra intende offrire una visione più ampia sulla loro opera.

Erling Kagge

Erling Kagge

L’interesse per la letteratura è evidente in artisti come Matias Faldbakken, che è anche scrittore e voce tra le più innovative della letteratura nordica. Assemblando oggetti spesso prodotti industrialmente, Faldbakken ne modifica l’essenza, testando le possibilità del linguaggio e dei significati. Lo stesso può dirsi dell’artista tedesca Kirsten Pieroth, le cui opere si confrontano con la carta stampata: tra le installazioni in mostra Frozen Spinach, 2017, realizzata con le pagine del Financial Times, dipinte e pressate come un blocco di spinaci congelati e Untitled (Essences), 2014. Quest’ultima installazione presenta quanto resta di libri e documenti personali fatti bollire dall’artista e versati in vasi di vetro. In un gioco ironico tra lettura letterale e astratta Pieroth mostra così l’obsolescenza a cui è sottoposta la materia stampata, sottolineando la fragilità con cui costruiamo il nostro mondo.
Questa linea di pensiero è ripresa da diverse opere in mostra. Balzac IV (2008) dell’artista norvegese Hanneline Røgeberg raffigura uno scroto maschile ispirandosi al genere dei dipinti storici classici. Il dipinto prende le mosse dalla celebre novella di Honoré de Balzac Il capolavoro sconosciuto (1831) in cui lo scrittore francese tratta la crisi della pittura figurativa ed estende il tema all’aspetto del genere.

Il filo d’interesse per il genere apre la strada a una presentazione speciale all’interno della mostra dei dipinti dell’artista tedesca Jana Euler. I dipinti selezionati gettano uno sguardo significativo sulla sua opera con cui mette in discussione le questioni relative al genere e all’autorialità in relazione alla storia della pittura. “Walking. Movements North of Bolzano” presenta quattro grandi dipinti dell’artista che ne hanno segnato l’importanza internazionale. Raffigurazioni del corpo femminile e della sessualità mettono in discussione l’immagine maschile dominante nel corso della storia della pittura. Il dipinto GWF 3, 2019, ad esempio, raffigura uno squalo gigante ed evoca associazioni con una caricatura fallica di virilità e potere maschili. La rottura con le convenzioni emerge anche nelle opere del fotografo tedesco Wolfgang Tillmans. Nella serie Concorde il celebre jet supersonico è fotografato da diverse angolazioni e distanze, per poter documentare “l’ultimo esempio di invenzione tecno-utopistica degli anni sessanta” e un’icona dell’economia e del commercio globale. Le opere di Tillmans sono presenti in tutta la mostra, in diverse dimensioni e soggetti secondo la pratica fotografica dell’artista. Esse appaiono come grandi immagini astratte, come Urgency X (2006), o come scatti realistici di poetica quotidiana, come Untitled (jam), 2003.

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