Edilizia, numeri positivi. Auer, «sui subappalti prendere esempio dal Trentino»

Imprese attive in aumento – sono 1.890 quelle registrate alla Cassa edile –, e lavoratori del comparto saliti a quota 16.430 con una crescita di 1.824 unità dal 2016 al 2017. Un segno più che si estende alle ore lavorate, aumentate del 14,40% nell’industria edile e dell’1,44% in quella artigiana, anche grazie ai permessi concessi dai Comuni per una volumetria totale nel 2017 di 2 milioni e 404.000 metri cubi, +29,5% sull’anno prima. Un momento certamente positivo, anche se non mancano i problemi da affrontare, per l’edilizia altoatesina che vale il 6,9% del Pil dell’intera provincia, un contributo salito dello 0,2%. I dati e i ragionamenti sul futuro hanno caratterizzato l’assemblea generale ospitata al Mec di Bolzano del Collegio dei costruttori edili dell’Alto Adige. Michael Auer ha preso da Markus Kofler le redini per guidare l’associazione nei prossimi tre anni.

«Il clima di fiducia nel settore delle costruzioni è positivo» nota in apertura il nuovo presidente. «Dopo anni difficili finalmente siamo in ripresa. Dobbiamo però prepararci al meglio per le sfide dei prossimi anni. Industria 4.0 non è solo uno slogan, è un concetto che descrive l’inizio di una nuova era, proprio come accadde con la rivoluzione industriale del XIX secolo. Indica la crescente digitalizzazione in tutti i settori – compresa l’edilizia, che è da sempre un’attività economica molto tradizionale».

Le sfide future

Il presidente passa in rassegna i punti critici, dalla riforma urbanistica provinciale che non ha soddisfatto le aspettative della categoria alle regole per i lavori pubblici. «Siamo contenti che dopo il varo del codice nazionale degli appalti sia stata approvata una legge provinciale che meglio risponde alle esigenze del territorio. Tuttavia l’attuale norma sui subappalti penalizza tante delle nostre eccellenti piccole imprese, che se partecipano a un bando e non vincono poi non possono diventare fornitrici del vincitore. Bisogna cambiare prendendo esempio dal Trentino». Auer indica le sfide da affrontare: la possibilità di aumentare la quota di materiale riciclato nelle nuove costruzioni (sfruttando ad esempio la ghiaia prodotta in Alto Adige dalle demolizioni) e soprattutto l’avvento del digitale. Significa il portale dei bandi e dei contratti pubblici, le fatture PA o quelle elettroniche, il Bim (Building Information Modelling, nuovo modello di progettazione in rete che sostituisce il Cad), la denuncia opere strutturali e l’inizio lavori con firme digitali. «Meglio ci prepariamo e meglio saremo posizionati per il futuro – conclude –. Consideriamola un’opportunità per le nostre imprese: solo in questo modo continueremo a essere competitivi».

Stefano Voltolini

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