A12, divieto di transito per i camion (italiani) da luglio

Il Tirolo sta cercando da tempo di reintrodurre il divieto di transito settoriale sull’A12, l’autostrada della Valle dell’Inn. Con l’entrata in vigore di tale divieto – previsto per luglio 2016 – i camion non potrebbero più trasportare su strada alcuni tipi di merci quali rifiuti, pietre, piastrelle o acciaio e dovrebbero pertanto passare su rotaia. I danni all’ambiente non dipendono però dal tipo di beni trasportati bensì dai veicoli che li trasportano.

La Camera di commercio di Bolzano ritiene che il divieto di transito settoriale non sia la soluzione adatta per il problema del traffico nell’arco alpino, bensì una misura che genera concorrenza sleale a danno dell’economia, soprattutto di quella altoatesina, mettendo a rischio posti di lavoro. La Camera di commercio ha intenzione di opporsi soprattutto a livello europeo all’introduzione del divieto.

Il divieto prevede inoltre ampie zone di eccezione per il traffico regionale e locale del Tirolo. In questo modo le altre imprese di trasporto vengono pesantemente svantaggiate rispetto a quelle tirolesi. “Gli ultimi anni non sono stati facili per gli autotrasportatori altoatesini: dal 2000 al 2004 il numero di imprese è rimasto stabile. Dopo il numero delle imprese altoatesine di trasporto è sceso da 926 a 600. La reintroduzione del divieto di transito settoriale comporterebbe un ulteriore aggravio”, sottolinea il Presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner.

Con il divieto di transito settoriale in Tirolo si vuole spostare il traffico in transito da gomma su rotaia e ridurre in tal modo l’inquinamento ambientale. Dalla prospettiva europea, però, non esiste un traffico in transito. È tutto traffico interno. Inoltre sono da verificare i dati forniti dalle stazioni di misurazione della qualità dell’aria. I risultati sono influenzati dal posizionamento delle stazioni, ma il posizionamento non è uniforme. Un esempio sono le stazioni di misurazione a Vomp e a San Pietro Mezzomonte/Bressanone. La stazione di Vomp è posizionata direttamente su una corsia di accelerazione, sull’unico tratto in pendenza da Vomp a Innsbruck e presso un’area di servizio con possibilità di rifornimento. Qui ci sono quindi tre fattori negativi e di sicuro non è una situazione normale. La stazione di misurazione di San Pietro Mezzomonte/Bressanone invece è schermata da un edificio che produce lo stesso effetto di un muro. Anche questa non è una situazione normale.

In passato è emerso che con camion più moderni le emissioni si riducono sensibilmente. “Siamo a favore di misure per la tutela dell’ambiente, ma non in questo modo. Con i dovuti incentivi economici è possibile accelerare la trasformazione del parco macchine, permettendo una riduzione dell’inquinamento da emissioni senza indebolire l’economia locale”, aggiunge Ebner. Al momento il trasporto di merci su binario è molto più costoso del trasporto su strada. La Galleria di Base del Brennero sarà ultimata solamente nel 2026. Inoltre l’Alto Adige non dispone di un interporto e quello di Trento non possiede le necessarie strutture e capacità per offrire un servizio competitivo. Fino ad allora non sarà possibile garantire un trasporto ferroviario efficiente.

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