Meno disuguaglianze economiche grazie alle tasse

Le disuguaglianze economiche in Alto Adige si riducono grazie alla tassazione. A dirlo è uno studio condotto da IPL sulla base di dati resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. “La giustizia distributiva, intesa come gestione socialmente giusta della crisi pandemica e della trasformazione ecologica, sarà, molto probabilmente, un tema centrale nei prossimi anni in tutta Europa e questo vale anche per l’Alto Adige. Secondo l’ASTAT, il crescente divario tra ricchi e poveri costituisce attualmente la preoccupazione principale degli altoatesini rispetto alla situazione creata dalla crisi scatenata dal Covid-19″, spiega il Direttore di IPL, Stefan Perini. Il sistema fiscale italiano in vigore sembra riuscire ad attenuare le esistenti differenze reddituali fra cittadini grazie allo strumento della progressività dell’imposta, oltre che al sistema degli oneri deducibili e detraibili e alla “no tax area”. Entro settembre il Governo italiano vuole presentare la bozza per una nuova riforma fiscale. La vera scommessa sarà quella di mantenere la promessa di un maggiore equilibrio sociale: “Il sistema fiscale italiano è in discussione da molto tempo e, certamente, ha bisogno di essere riformato. Qualunque sia la riforma, tuttavia, deve essere chiaro ai responsabili che le tasse sono uno strumento di redistribuzione e che il sistema fiscale deve essere concepito in modo tale che la redistribuzione venga effettivamente garantita”, sottolinea Perini.

 

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I redditi dichiarati in Alto Adige sono distribuiti in maniera eterogenea.

La distribuzione prima e dopo l‘imposta

Lo studio condotto dai ricercatori di IPL mette in luce il potere redistributivo dell’attuale sistema d’imposta sul reddito delle persone fisiche, infatti, dopo la tassazione IRPEF la disuguaglianza reddituale risulta più bassa rispetto alla situazione pre-imposta. Per tracciare l’equità della distribuzione del reddito, i ricercatori hanno calcolato l’indice di Gini prima sul reddito lordo e poi sul reddito netto dei contribuenti altoatesini. L’indice di Gini – ideato dallo statistico italiano Corrado Gini –  misura il grado di disuguaglianza di una distribuzione, come ad esempio la distribuzione del reddito in una certa regione geografica. L’indice assume valore 0 se tutte le persone hanno lo stesso reddito e 1 se una sola persona possiede tutto e gli altri niente. “Nel nostro studio abbiamo calcolato per l’Alto Adige e per l’anno d’imposta 2019 un indice di Gini per il reddito lordo pari a 0,463 e per il reddito netto pari a 0,402, una chiara prova che l’attuale sistema d’imposta riesce a rendere più equa la distribuzione dei redditi tra i contribuenti”, spiega il ricercatore IPL Matteo Antulov.

 

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Osservando i dati messi a disposizione da IPL, si vede un tendenziale miglioramento nella distribuzione del reddito: l’indice di Gini sul reddito lordo è migliorato dal 2011 al 2013 rimanendo poi più o meno costante, mentre l’indice di Gini sul reddito netto è migliorato fino al 2015. Inoltre, in questi anni l’indicatore di Gini sul reddito netto è decresciuto in misura maggiore rispetto al Gini sul reddito lordo, conferma del fatto che una distribuzione equa della ricchezza avverrebbe difficilmente senza l’intervento della tassazione. Si può poi affermare che l’effetto redistributivo del sistema fiscale italiano è cresciuto, infatti, se nel 2011 la differenza tra i due indici in questione – detto indice di Reynolds-Smolensky – era di 5,5 punti, nel 2019 è risultato pari a 6,0. “La politica fiscale dovrebbe essere finalizzata ad attenuare le differenze reddituali. A livello teorico il sistema fiscale italiano è senz’altro improntato a favorire la giustizia sociale. I problemi nascono con l’applicazione pratica: lo Stato non riesce a gestire fenomeni come l’evasione fiscale e la fuga dei capitali, il vero fattore che dà origine alle gravi ingiustizie sociali”, spiega Perini.

Una grande aiuto per i redditi più bassi arriva poi da deduzioni e detrazioni fiscali: nell’anno d’imposta 2019 un contribuente altoatesino su cinque (il 20,2%, ovvero 87.082 contribuenti) ha potuto abbassare il proprio reddito imponibile grazie alle deduzioni, per un totale di 442 milioni di euro, che corrisponde a 5.079 € per contribuente. Il 76,6% delle deduzioni effettuate riguarda contributi previdenziali ed assistenziali, il 19,2% la previdenza complementare. Inoltre, quasi tutti i contribuenti altoatesini (il 98,0%, ovvero 422.068 persone) hanno goduto delle detrazioni previste dalla legge, che hanno diminuito le entrate fiscali per un totale di 769,4 milioni di euro. I principali oneri detraibili riguardano detrazioni per reddito da lavoro dipendente e pensione (il 55,3% di tutti gli oneri detraibili), nonché per famigliari a carico (13,1%).

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