Da Venezia a Dobbiaco, il «Treno delle Dolomiti» prende forma

Da Venezia a Dobbiaco in treno, passando per Cortina, la «Regina delle Dolomiti», magari con un po’ di patina addosso, pronta ad ospitare i mondiali di Sci Alpino del 2021. Un treno ecologico, silenzioso. Per ora rimane solo uno scenario futuro, anche se qualcosa comincia a muoversi. La Regione Veneto, ad esempio, ha svelato i due percorsi proposti per collegare la parte mancante dell’anello, Calalzo-Cortina. Da là rimane sempre in piedi il progetto di Sad per estendere il collegamento a Dobbiaco. Il nuovo collegamento, come detto, partirebbe da Bolzano e arriverebbe fino a Cortina d’Ampezzo, attraversando l’altipiano dello Sciliar, la Val Gardena, Passo Gardena, la parte alta della Val Badia, Passo Valparola e Passo Falzarego per un percorso di circa 85 chilometri. Il treno partirebbe da Bolzano – spiega ancora Moroder – seguendo la linea del Brenner abbandonerebbe la tratta caratterizzata dalle tradizionali coppie di rotaie e passerebbe sulla ferrovia a cremagliera. Questa soluzione, sottolinea Sad, permetterebbe al treno di superare elevate pendenze e, quindi, garantirebbe la realizzazione di un tracciato in grado di adattarsi alla morfologia del terreno e quindi, allo stesso tempo, di diminuire la lunghezza della linea e di ridurre la realizzazione di grandi opere come viadotti e gallerie.

Il tracciato ferroviario della Val Boite ha una lunghezza di 33 km, un tempo di percorrenza stimato in 40 minuti, 5 fermate (Valle – Vodo – Borca San Vito – Cortina Centro) e un investimento previsto di 710 milioni di euro (al netto di Iva ed espropri). Il percorso della Val d’Ansiei è lungo invece 48 km, serviranno 58 minuti per effettuarlo, avrà 7 fermate (Domegge – Lozzo – Cima Gogna – Auronzo – Tre Cime – San Marco – Cortina Centro), per un investimento di 745 milioni.

«La presentazione di oggi dimostra che per noi non è un sogno irrealizzabile – spiega il Governatore del Veneto Luca Zaia – che la Regione sta seriamente lavorando a questo progetto, che ci crede, anche in forza dell’intesa firmata con il Ministro delle infrastrutture e il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano a febbraio del 2016. Da allora non siamo stati fermi e oggi consegniamo alle valutazioni del territorio due ipotesi progettuali di tracciato, affinché sia scelta quella ritenuta più vantaggiosa per l’intero bellunese».

«Non si tratta di cifre impossibili – ha sottolineato il Governatore – se sapremo mettere  insieme, attraverso quel gioco di squadra che noi auspichiamo, risorse comunitarie, statali e regionali. È l’opportunità per far uscire questo territorio dall’isolamento, ripristinando la strada ferrata tra Cortina e Calalzo, seppure in un sedime diverso da quello di un tempo, perché oggi occupato dalla pista ciclabile delle Dolomiti che dovrà essere ulteriormente valorizzata proprio dall’integrazione con i servizi ferroviari. Ma soprattutto collegando Venezia a Cortina, con un servizio di trasporto pubblico che avrà tempi di percorrenza di poco superiori alle due ore, risultando così competitivo nei confronti delle automobili, garantendo meno traffico, meno inquinamento, meno caos. E poi, da Cortina, si potrà creare un nuovo valico alpino, verso l’Alto Adige, l’Austria e la Svizzera: uno scenario che, concretizzandosi, darà un futuro nuovo a questa terra e ai suoi abitanti».

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