Cultura: Alto Adige seconda provincia per spesa pro capite. Ma il lavoro cala del 4,8%

L’Alto Adige è al secondo posto in Italia per spesa pro capite nel settore culturale, pari a 169 euro. Al primo posto si colloca la Valle d’Aosta, con una spesa per abitante di 301 euro, mentre al terzo c’è la provincia autonoma di Trento con 155 euro. Lo afferma il rapporto annuale “Io Sono Cultura”, che si può leggere a questo link, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Istituto per il Credito Sportivo, la Fondazione Fitzcarraldo e Fornasetti con il patrocinio del Ministero della Cultura, è giunto alla tredicesima edizione.

La spesa dei turisti

La regione Trentino-Alto Adige, inoltre, nella distribuzione territoriale del totale della spesa sostenuta da turisti con consumi culturali, è primatista a livello nazionale con un ammontare complessivo di oltre 5 miliardi di euro, pari al 14,5% sul totale nazionale. A livello regionale spiccano, in particolare, i dati delle province autonome di Trento e Bolzano, dove si registrano, rispettivamente, 13,9 e 19,0 organizzazioni operanti nel settore culturale e creativo ogni 100 organizzazioni non-profit.

Meno posti di lavoro

Oltre ai consumi, il rapporto sottolinea anche l’apporto in termini di lavoro e ricchezza creata. La regione Trentino-Alto Adige risulta seconda in Italia, per il valore aggiunto e l’occupazione del sistema produttivo culturale e creativo. Bolzano figura tra le prime venti province per valore aggiunto e occupazione del sistema produttivo culturale e creativo nel 2022. Ma si segnala una tendenza negativa nei numeri dell’occupazione. Secondo il rapporto, tra il 2019 e il 2022 il Trentino-Alto Adige ha registrato la contrazione più accentuata nell’occupazione nel settore culturale: -4,8%. Dietro ci sono Umbria (-2,9%) e Sicilia (-2,3%), mentre gli incrementi più consistenti nel numero di posti di lavoro rispetto al 2019 emergono in Liguria (+3,9%), Campania (3,4%) e Puglia (3,1%).

Foto: il Centro culturale Trevi a Bolzano

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