Alto Adige, la crisi che non si sente: Pil in crescita come Austria e Germania

Pil in crescita in Alto Adige. Mail territorio ha sentito la crisi economica? Una domanda la cui risposta non è scontata. A vedere i dati diffusi dall’Astat, ad esempio, sembra quasi che non sia successo più di tanto dal 2007 al 2014. O meglio: una frenata c’è stata, ma si è continuato a correre: nei sette anni presi in considerazione il Pil altoatesino è cresciuto dello 0,7%. Per capire la bontà del risultato bisogna fare dei paragoni: a livello interno (-1,3% il dato italiano, -0,6% quello del vicino Trentino) e esterno, con l’Alto Adige che si posiziona fra Germania (+0,8%) e Austria (+0,6%).

L’Alto Adige, inoltre, si conferma ampiamente al di sopra della media italiana per quanto riguarda il Pil pro-capite nel periodo 2012-2014. «Questi numeri – sottolinea il presidente della provincia Arno Kompatscher – non devono però farci credere che la crisi non abbia lasciato scorie sul nostro territorio. Nel 2014, ad esempio, il Pil è sceso dello 0,6%, e l’Alto Adige è stato parzialmente trascinato nella spirale negativa del mercato italiano. Nel frattempo, però, le nostre imprese hanno dato importanti segnali di crescita puntando sull’internazionalizzazione e sui nuovi mercati, settori nei quali la raggiungibilità del territorio svolge un ruolo di primissimo piano».

Tra i fattori che stanno consentendo alla Provincia di Bolzano di superare la crisi economica, inoltre, Arno Kompatscher cita anche una serie di provvedimenti assunti dall’esecutivo di Palazzo Widmann: dagli sgravi fiscali a favore di imprese e famiglie sino alla riduzione della burocrazia in grado di contribuire al miglioramento della competitività. Tra i dati più interessanti che emergono dallo studio dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT vi è poi l’andamento dei singoli settori: negli ultimi 10 anni la crisi ha colpito principalmente l’industria, dalla quale sono comunque emersi segnali positivi dal 2009 in avanti, mentre i risultati migliori si sono registrati nel settore dei servizi (+16,7% tra il 2005 e il 2014) e dell’agricoltura (+41,3% nello stesso periodo).

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