Covid, pronto uno studio per determinare lo stato d'infezione e d'immunità dell'Alto Adige

Partirà lunedì 6 luglio lo studio che, tramite l’utilizzo di questionari e dei test sierologici, tenterà di determinare qual è lo stato di infezione e di immunità della popolazione altoatesina al Covid-19, a ormai quattro mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il progetto dovrebbe restituire un quadro completo e chiaro entro la fine di agosto. A breve a oltre 5.000 cittadini dell’Alto Adige verrà recapitato un questionario tramite cui si potranno determinare le abitudini comportamentali e lo stato di stress derivante dal Covid-19. Lo stesso test è stato già svolto su oltre 14.000 persone tra collaboratori dell’Azienda Sanitaria e persone occupate nelle case di riposo. L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige attiverà lo studio scientifico congiunto (diviso in tre sezioni) assieme al Servizio Psicologico del Comprensorio sanitario di Bressanone, l’Istituto di Medicina Generale della Claudiana, Eurac Research e ASTAT, e sarà coordinato dall’Unità operativa governo clinico del Dipartimento Salute. L’obiettivo è, tra gli altri, capire se esiste un sistema comportamentale in grado di influenzare la trasmettibilità del virus.

“L’esecuzione massiccia di test è una delle misure fondamentali per affrontare una pandemia. Un’ampia strategia di test è la garanzia per una migliore conoscenza di come funziona il virus. Questo Studio di ricerca congiunto ci aiuterà a raggiungere tale obiettivo”, ha spiegato Thomas Widmann, Assessore alla Salute.

“Covid in Alto Adige”, le tre sezioni di studio

Con l’aiuto di una prima sezione dello studio epidemiologico a livello provinciale, sarà possibile tracciare e mappare l’andamento della pandemia in Alto Adige. Lo scopo di questa parte dello studio è quello di registrare e determinare lo stato di infezione e di immunità, le caratteristiche cliniche dell’infezione COVID-19 e i possibili fattori di rischio in Alto Adige.

In una seconda fase verrà analizzata la situazione in Val Venosta attraverso lo studio CHRIS Covid-19 che si propone di indagare diversi aspetti: condizioni che comportano maggiore suscettibilità alla malattia, trasmissione del virus nel nucleo familiare, velocità della trasmissione, durata dell’immunizzazione ed effetti a lungo termine della malattia sulla salute generale. A partire da metà luglio 2020, tutti i 13.393 partecipanti allo studio CHRIS e tutte le persone che vivono con loro saranno invitati allo studio.

Infine, ci sarà lo studio psicologico che, grazie al questionario, illustrerà le abitudini comportamentali e i fattori di stress in relazione alla pandemia Covid-19. Saranno raccolte le variabili demografiche, i modelli comportamentali e gli interessi che potrebbero aumentare il rischio di infezione – con alcune domande sulle attività lavorative o sull’interesse verso eventi su larga scala. Inoltre, si studieranno i fattori di rischio emotivi che possono influenzare negativamente il sistema immunitario, come lo stress, il senso di solitudine e la tensione emotiva.

“Lo Studio ‘Covid-19 in Alto Adige’ è un’indagine di ampio respiro ed è il primo Studio che riguarda tutti i comuni dell’Alto Adige. Si tratta quindi di qualcosa di molto particolare. La collaborazione tra prestigiosi istituti che si occupano di ricerca a livello provinciale è un grande valore aggiunto di cui possiamo essere orgogliosi. I risultati non attireranno probabilmente solo l’attenzione all’interno degli ambienti scientifici altoatesini. Inoltre, questi risultati costituiranno una solida base informativa su cui definire ulteriori decisioni e misure di prevenzione”, ha detto Florian Zerzer, Direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige.

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