Semplificare per crescere: Cottarelli all'evento per i 25 anni di Euregio+

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Bolzano/ Trento. “Semplificare, semplificare, semplificare”: così risponde l’economista Carlo Cottarelli quando gli si chiede come può crescere  l’Italia per non fermarsi allo “zero virgola” di PIL , come emerso dalle recenti stime UE . Il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani è intervenuto all’evento per i 25 anni di Euregio+, la società di gestione del risparmio del Trentino-Alto Adige, che ha festeggiato l’anniversario con un momento di riflessione e dialogo su finanza, economia reale e innovazione a Mezzocorona il 13 novembre scorso.
Nata nel 2000 nell’ambito del progetto Pensplan, Euregio+ è oggi una società in house delle Province Autonome di Trento e Bolzano e gestisce fondi di investimento dedicati allo sviluppo sostenibile, all’innovazione e alla crescita del territorio. Attualmente Euregio+ gestisce oltre 750 milioni di euro di masse, ma, come illustrato dal Presidente Alexander Gallmetzer e dal direttore generale Sergio Lovecchio durante l’evento, l’obiettivo è superare il miliardo nei prossimi anni. Il tema della crescita e della produttività – tra fattori frenanti, strumenti finanziari e alleanze tra pubblico e privato- è stato uno dei fili conduttori della serata: oltre a Carlo Cottarelli, il primo panel, dedicato a “Mercati e territorio, investire per creare valore” ha visto ospiti Alessandro Carpinella, Senior Partner, Head of Strategic Advisory & Corporate Finance, Prometeia e Fausta Chiesa, giornalista del Corriere della Sera, redazione economia.
In un contesto macroeconomico incerto e complesso, la stabilità e i “conti in ordine”, sono necessari, ma non sufficienti per stimolare la crescita: questo uno dei messaggi emersi durante il panel, in cui Carlo Cottarelli ha ricordato quelli che da tempo definisce i “Peccati capitali” italiani, quei fattori che frenano crescita imprenditoriale ed economia, anche rispetto ad altri paesi europei. Semplificando, si riassumono in pochi punti: il costo dell’energia troppo alto, la pressione fiscale alle stelle (per le imprese è oltre il 42%  , una burocrazia soffocante e una giustizia lenta.

Allargando lo sguardo, a queste debolezze si aggiunge il calo demografico, che ha pesanti ricadute anche sul sistema pensionistico. “Quest’anno per ogni 100 persone che vanno in pensione, 60 raggiungono un’età lavorativa” ha sottolineato Cottarelli portando la Spagna come esempio “virtuoso”. Infatti, mentre Austria e Germania sono in sofferenza, la penisola iberica cresce – le previsioni per il 2025 parlano del 2,9% . Tra i diversi fattori che hanno sostenuto lo sviluppo c’è anche una riforma del lavoro e una risposta pragmatica e fattiva alla denatalità. In controtendenza rispetto alla retorica diffusa, la Spagna ha aperto all’immigrazione e prevede di continuare a regolarizzare 300.000 persone all’anno per tre anni 

Il taglio della torta del i 25 anni di Euregio+ con il nuovo logo della società.
Da sin Achille Spinelli, Arno Kompatscher, Sergio Lovecchio, Alexander Gallmetzer, Elisabetta Silvino (consigliera E+), Alexander Steiner (direttore generale della Provincia di Bolzano) ed Elisabetta Spitz (consigliera E+).
Foto Daniele Fiorentino courtesy Mercurio Studio

Di economia reale e strumenti finanziari ha parlato anche Alessandro Carpinella, tratteggiando un quadro in cui le istituzioni non bancarie – in termine tecnico NBFI, Non-Bank Financial Intermediaries- stanno crescendo. L’ecosistema finanziario è infatti molto diverso da trent’anni fa: se prima esistevano solo le banche divise su due livelli tra istituti centrali di categoria e retail commercial banks (casse di risparmio, banche popolari, casse rurali e artigiane etc.) ora c’è maggiore dinamismo e una grande “biodiversità” con diversi strumenti e istituzioni, solide e innovative, che sostengono le imprese e i territori. Una trasformazione strutturale del sistema, che è basata su interdipendenza e trasferimento di rischi.

E come possono facilitare la crescita le istituzioni pubbliche? A questo interrogativo hanno provato a dare risposta il Presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, Achille Spinelli, Vicepresidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Trento, e Rita D’Ecclesia, Professoressa all’ Università La Sapienza e membro del Consiglio IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). In uno scenario in cui i bilanci pubblici non riescono a rispondere a tutte le urgenze del presente – dalla transizione energetica all’emergenza abitativa, al supporto per le impresse innovative- è emerso quanto una realtà come quella di Euregio+ sia uno snodo fondamentale tra capitale pubblico e investitori privati.
Un ruolo che esige un’organizzazione complessa e articolata e una fitta rete di partner tecnico finanziari che investono nel fondo con convergenza di interessi come ad es. Banca Etica e Sparkasse per il fondo pensione Pensplan Profi, Scouting per il Turismo, Redstone per Venture Capital, per il supporto alle Start up e Alperia per il fondo Energy per sostenere il fotovoltaico.
E a proposito di fotovoltaico e transizione energetica, di fronte ai “passi indietro” paventati negli ultimi messi rispetto al Green Deal europeo e allo stop alle immatricolazioni di automobili con il motore a scoppio per il 2035 le parole del Presidente Kompatscher suonano forti e chiare: “ma siamo matti? Non si torna indietro!”. E anche se, rispetto a tematiche come la natalità l’Alto Adige gode di una posizione migliore rispetto al resto d’Itali (9,2 nati su 1000 abitanti rispetto al 6,4 della media nazionale italiana) il Presidente ha ribadito che nemmeno la Provincia di Bolzano può riposare sugli allori e che servono nuove forze lavoro “gli immigrati vanno integrati, anche quelli irregolari”.

Cat.Lo.

Immagine in apertura: Carlo Cottarelli durante l’intervento per i 25 anni di Euregio+
Foto  Daniele Fiorentino courtesy Mercurio Studio

Ti potrebbe interessare