Coronavirus, anticorpi sviluppati dal 2,9% della popolazione altoatesina

Dopo l’indagine in Val Gardena a giugno, nel mese di luglio un campione della popolazione del restante territorio provinciale è stato interessato da un’indagine multipla collegata all’emergenza sanitaria, da Coronavirus composta da un esame sierologico, un questionario statistico e un test con tampone naso-faringeo. Il campione è stato estratto dai registri anagrafici. In base ai risultati del sierologico si stima che il 2,5% della popolazione oggetto di quest’ultima indagine presentava a luglio gli anticorpi per il SARS-CoV-2. Comprendendo i dati della Val Gardena, il dato sale al 2,9%. Quindi, comprendendo anche le case di riposo, oltre 15.000 persone sono entrate in contatto con il virus, ovvero 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente finora durante la pandemia. Considerato che nei mesi di marzo, aprile e maggio sono state cancellate per decesso 517 persone in più rispetto alla media dei 5 anni precedenti, si stima per l’Alto Adige un tasso di letalità da covid-19 attorno al 3%. Nessun tampone è invece risultato positivo.

Iscriviti al canale Telegram!  👉🏻  https://t.me/altoadigeinnovazione

Seguici su Facebook 👉🏻  https://www.facebook.com/altoadigeinnovazione/

Seguici su Linkedin 👉🏻  https://www.linkedin.com/company/alto-adige-innovazione/

 

Considerati i valori di specificità e sensibilità del test sierologico effettuato, la prevalenza corretta di presenza degli anticorpi è leggermente più bassa (2,3% invece di 2,5%). Accanto al dato di giugno della Gardena, presenta prevalenza elevata il comune di Castelrotto (16,9%). Oltre a questi valori però, le differenze territoriali non sono molto accentuate. Il nord-est della provincia, comprendendo Gardena e Castelrotto, ha i valori più alti (4,2%); il sud-ovest (Val Venosta, Burgraviato, Oltradige-Bassa Atesina e) ha una prevalenza di 1,7%, mentre Bolzano-città registra un valore vicino alla media provinciale (2,8%). Non emergono differenze significative per quanto riguarda il genere. Uomini e donne sono stati infettati nella stessa misura dal SARS-CoV-2 così come emerso anche da studi di altri paesi e anche per quanto riguarda l’età le differenze non sono significative.

Coronavirus, perdita di gusto e olfatto il sintomo più specifico

Le persone con un test sierologico positivo hanno riferito di aver avuto i seguenti sintomi negli ultimi mesi: arti doloranti (39,2%), perdita del senso del gusto e dell’olfatto (38,2%), mal di testa (34,5%), tosse (32,4%), mal di gola (27,0%), debolezza (26,5%) febbre oltre 37,5°C per almeno tre giorni consecutivi (25,5%), disturbi gastrointestinali (25,5%), dolore toracico (16,4%), difficoltà respiratorie (12,4%) e congiuntivite (11,3%). Tutti questi sintomi si sono verificati molto più frequentemente rispetto ai soggetti con test sierologici negativi. Tali percentuali, tra i positivi, sono praticamente identiche a quelle riscontrate nello studio gardenese. Il sintomo più specifico, ovvero non segnalato da quasi tutte le persone poi risultate negative è la perdita di gusto e olfatto. La durata mediana di questi sintomi è stata di sette giorni.

Ti potrebbe interessare