Coronavirus, aiuti a imprese e famiglie: le decisioni del decreto «Cura Italia»

Un decreto da 25 miliardi di euro che ne mobilita «almeno 350». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha descritto la portata economia del decreto firmato lunedì 16 marzo, nel primo pomeriggio. «Cura Italia», questo il nome evocativo dell’intervento messo nero su bianco dal consiglio dei Ministri. Fra i principali provvedimenti presi c’è il finanziamento sul Fondo sanitario di un miliardo di euro, stessa cifra messa a disposizione per la Protezione Civile. Sul fronte lavoro via libera alla cassa integrazione in deroga per tutti, aziende di qualsiasi dimensione, anche con un dipendente solo. Sono stati stanziati anche oltre 10 miliardi a sostegno dei lavoratori con ammortizzatori sociali estesi a tutti. La copertura arriva anche per i lavoratori autonomi, che riceveranno un assegno di 600 euro per marzo. Come era stato annunciato, c’è anche lo slittamento delle scadenza fiscali per Iva e Irpef  Per le famiglie dei lavoratori prevista la sospensione delle rata del mutuo sulla prima casa per chi non riceve lo stipendio in questi giorni.

«Abbiamo approvato il decreto – ha detto Conte –  Il governo è vicino agli italiani che stanno facendo tutti enormi sacrifici per il bene comune per il bene più alto che è quello della salute. Nessuno deve sentirsi abbandonato».

I contenuti del maxi-decreto “cura Italia”

Lavoro

Uno dei punti fondamentali del nuovo decreto è il lavoro. Sono previste nuove disposizioni per la cassa integrazione in deroga e vengono estesi i permessi retribuiti, con 12 giornate in più tra marzo e aprile. Per partite Iva, co.co.co, lavoratori del settore agricolo, del turismo e dello spettacolo per marzo si prevede un indennizzo di 600 euro. Sono inoltre sospesi i versamenti dei contributi per i lavoratori domestici in scadenza fino al 31 maggio. Viene anche istituto il Fondo per il reddito di ultima istanza per il sostegno al reddito di lavoratori dipendenti e autonomi.

I datori di lavoro che riducono la loro attività a causa dell’emergenza avranno la possibilità presentare domanda per la concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o per l’accesso all’assegno ordinario dal 23 febbraio e per un massimo di nove settimane. Non mancheranno, inoltre, misure di sostegno al lavoro agile e all’acquisto del materiale necessario per metterlo in pratica.

Famiglie

Un’altra categoria ben presente nel decreto è la famiglia: tra le misure di sostegno c’è la possibilità di ricorrere al bonus baby sitter, per coloro i quali abbiano i loro figli a casa con la chiusura della scuola e non possano badare a loro dovendo continuare a lavorare: il bonus massimo è di 600 euro, che sale a mille per gli operatori sanitari e la polizia, con uno stanziamento da 30 milioni di euro. Per genitori lavoratori del settore privato che hanno figli con non più di 12 anni si prevede il congedo con l’indennità al 50% della retribuzione, per un totale di 15 giorni.

Sanità

Per quanto riguarda la sanità il nuovo decreto prevede un fondo per la produzione e la fornitura dei dispositivi medici, come le mascherine, ma anche la possibilità di autorizzare la produzione di mascherine chirurgiche per chi voglia convertire la propria azienda. La Protezione Civile, poi, avrà il potere di requisire strutture mediche e alberghiere per l’emergenza sanitaria.

Si prevede anche l’arruolamento di medici e infermieri militari, insieme al potenziamento delle strutture della sanità militare. Un’altra misura servirà invece a permettere la permanenza in servizio del personale sanitario oltre i limiti attualmente previsti. Si prevede anche che la laurea magistrale in Medicina possa abilitare direttamente all’esercizio della professione: è sufficiente l’idoneità del tirocinio.

Banca e mutui

Nel decreto vengono inserite anche misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario. Si prevedono interventi per il fondo centrale di garanzia delle Pmi e, più in generale, misure di sostegno alle imprese. Altra novità riguarda i mutui, con l’estensione per nove mesi del Fondo solidarietà mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini: viene esteso ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che hanno subito un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre.

Tasse

Si rinviano i versamenti alla Pa e dei contributi e dei premi assicurativi che scadono il 16 marzo: slitta tutto al 20 marzo. C’è poi il rinvio dei pagamenti delle ritenute e dei contributi previdenziali, assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria: in questo caso la nuova data sarà quella del 31 maggio, con la possibilità di pagare con un’unica soluzione o in cinque rate mensili a partire proprio da maggio. Vengono sospesi anche i versamenti degli adempimenti fiscali in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio.

Rinviati inoltre i versamenti riguardanti le cartelle affidate all’agente di riscossione. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti con reddito inferiore ai 40mila euro, per loro si prevede un premio – per il mese di marzo – pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti in sede. Ancora, per le aziende che effettuano la sanificazione delle sedi si introduce un credito d’imposta al 50% per le spese effettuate in tal senso, mentre per i negozianti viene previsto un credito d’imposta al 60% sul canone di locazione.

 

 

 

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