Contributi arretrati alle aziende, in cinque anni «recuperati» oltre 300 milioni di euro

Oltre 300 milioni di euro: a tanto ammontava nel 2014 il valore dei contributi arretrati spettanti alle imprese dei settori industria, artigianato, commercio, servizi, agricoltura ed economia montana. Dopo cinque anni non solo le giacenze sono state evase praticamente nella loro totalità, ma sono state valutate e finanziate anche le nuove richieste pervenute fra il 2014 e il 2018. «L’approccio agli aiuti economici è cambiato completamente, abbandonando il sistema dei cosiddetti “contributi a pioggia“ per concentrare le risorse in modo più mirato sugli investimenti strategici per le imprese. Un altro obiettivo era quello di garantire una gestione più sostenibile dei canali di contributo ed evitare nuovi accumuli di domande arretrate» ha chiarito il presidente della Provincia Arno Kompatscher. In qualità di titolare della delega all’economia Kompatscher ha fatto il punto della situazione insieme all’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler.

Le richieste arretrate di industria, artigianato, commercio e servizi

Dopo il blocco delle agevolazioni, all’inizio della legislatura nel 2014 il settore industriale, artigiano, del commercio e dei servizi  contava circa 4.000 richieste di contributi giacenti per finanziamenti in conto capitale a fronte di investimenti per 1.177.000.000 di euro, cui si sommavano le 5.000 richieste giacenti per finanziamenti cosiddetti “soft”, ossia per iniziative di formazione e consulenza nonché per l’internazionalizzazione delle imprese a fronte di 106 milioni di euro di spese. Al termine della legislatura il 97% delle richieste è stato trattato, con 905.000.000 euro di investimenti in conto capitale ammessi al contributo per 145.000.000 euro concessi (4.100 richieste valutate, incluse quelle pervenute fra il 2014 e il 2018) e 78.000.000 euro di investimenti “soft” ammessi per 47.800.000 euro concessi (2.850 richieste valutate). In totale per il settore il settore industriale, artigiano, del commercio e dei servizi sono stati dunque stanziati 193 milioni di euro (la somma dei 145 milioni e dei 47,8 milioni concessi) nel corso della legislatura per finanziare il pagamento delle richieste giacenti. «La situazione che abbiamo ereditato nel 2014 era indubbiamente molto complessa, anche a causa della crisi. Anche grazie agli interventi messi in campo in questi cinque anni siamo però convinti di aver contribuito in modo significativo a dare ossigeno alle imprese e a sostenere l’economia locale» ha commentato Kompatscher.

Le giacenze nei settori agricoltura ed economia montana

Lo stesso tipo di risultato positivo si è potuto ottenere nei settori dell’agricoltura e dell’economia montana. Nel primo caso le giacenze al 31 dicembre 2013 ammontavano a 74,2 milioni di euro, suddivise fra aiuti per interventi sulle case di abitazione (16,8 milioni), investimenti per singole aziende (34,7 milioni), agriturismi (3,7 milioni), consorzi (10 milioni), lavorazione e commercializzazione di frutta e vino (5 milioni) e di latte (4 milioni). Al termine della legislatura la totalità delle richieste arretrate è stata finanziata, con una contestuale riduzione dei tempi di attesa da 2 anni e mezzo a un massimo di un anno. Quanto all’economia montana gli arretrati finanziati nel corso della legislatura 2014-18 è pari a 51 milioni di euro, dei quali le voci principali sono rappresentate dai contributi alla viabilità rurale e alle condutture per l’acqua potabile e i sistemi antincendio. La somma è pari alla differenza fra i 116 milioni di euro di richieste giacenti e i 65 milioni di richieste non ancora finanziate (somma che include anche nuove istanze pervenute fra il 2014 e il 2018). Anche in questo caso la percentuale delle richieste evase è stata elevata: l’80% dei progetti presentati è stato finanziato, liquidando contributi a fronte di investimenti pari a 255.246.833 euro, per un totale di 1.300 progetti fra istanze giacenti e nuove richieste presentate fra il 2014 e il 2018. Complessivamente dunque i settori agricoltura (74,2 milioni) ed economia montana (51 milioni) hanno messo a disposizione 125,2 milioni di euro per finanziare le richieste arretrate. «Tale risultato positivo in agricoltura è stato possibile anche grazie al finanziamento supplementare di 34 milioni di euro e di 25 milioni per l’economia montana, che abbiamo ottenuto grazie a un accordo con il presidente Kompatscher» ha commentato l’assessore Schuler.

Il nuovo corso: criteri più funzionali

La revisione dei criteri di assegnazione dei contributi all’insegna di una maggiore sostenibilità ha interessato innanzitutto il settore industriale, artigiano, del commercio e dei servizi, e si è concentrata sulla rimodulazione degli aiuti in forma di contributo in conto capitale per investimenti a favore di piccole imprese, sulle misure a favore dell’internazionalizzazione e della formazione, sullo lo sviluppo dei comprensori sciistici ed il consolidamento del commercio di vicinato nonché sul rafforzamento della mobilità elettrica.  Nell’arco della legislatura la Giunta provinciale ha messo a disposizione dell’economia locale complessivamente 950 milioni di euro tra contributi diretti, finanziamenti agevolati e sgravi fiscali (IMI, tasse automobilistiche, addizionale regionale IRPEF, IRAP e tassa gestione rifiuti). Per quanto riguarda l’economia montana i criteri di priorità riguardano ora l’urgenza, la disponibilità e la copertura finanziaria dei progetti stessi, con l’obiettivo di investire «sempre maggiori risorse sulle periferie e le zone rurali della provincia» ha concluso Schuler.

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