Firmato il secondo accordo stralcio del contratto d'intercomparto

In un contesto di rigorose misure di prevenzione del contagio da Covid-19, le rappresentanti e i rappresentanti di tutti i sindacati dei dipendenti pubblici hanno firmato oggi pomeriggio (9 novembre) a Palazzo Widmann a Bolzano il secondo accordo stralcio per il rinnovo del contratto collettivo di intercomparto per il triennio 2019-2021 insieme ai componenti della delegazione pubblica guidata dal direttore generale della Provincia Alexander Steiner. Fino al pomeriggio di oggi si è lavorato alla versione definitiva di questo secondo accordo stralcio, del valore di oltre 90 milioni di euro, che riguarda circa 33.500 dipendenti del settore pubblico: amministrazione provinciale, servizio sanitario provinciale, Comuni, Comunità comprensoriali, residenze per anziani, IPES e Aziende di soggiorno e turismo di Bolzano e Merano. “A differenza di molte altre amministrazioni pubbliche, siamo nella fortunata situazione di poter garantire miglioramenti economici e benefici ai nostri dipendenti e quindi anche esprimere il nostro apprezzamento nei loro confronti” ha spiegato il direttore generale Steiner, che ha ringraziato tutti gli interessati per la collaborazione “costruttiva e critica”. La soluzione raggiunta sembra infatti soddisfare tutte le parti coinvolte, aprendo al contempo la strada per un’amministrazione pubblica più flessibile. La firma di oggi apre la strada all’approvazione del secondo accordo stralcio per il contratto collettivo da parte della Giunta provinciale. Se la Giunta approverà il contratto a novembre, gli aumenti previsti potranno essere applicati già con l’inizio del 2021.

 

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Il contratto firmato oggi prevede un ulteriore adeguamento all’inflazione dell’1,1 per cento degli stipendi dei dipendenti pubblici a partire dal 1° gennaio 2021. Ci saranno miglioramenti per quanto riguarda la fruizione del servizio mensa e dei buoni pasto: l’importo pagato dalla pubblica amministrazione sarà portato gradualmente e nel rispetto del contratto a 7 euro a partire dall’inizio del 2021. È previsto un premio una tantum per il ricorso straordinario a strumenti informatici e multimediali individuali a causa dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 pari a 440 euro netti per il personale delle scuole dell’infanzia, il personale docente delle scuole professionali provinciali, della formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, delle scuole di musica, per le collaboratrici e i collaboratori all’integrazione e per le educatrici e gli educatori sociali delle scuole che sono passati all’insegnamento a distanza con breve preavviso nell’anno scolastico 2019/20 e che hanno fatto frequente uso delle proprie attrezzature tecnologiche. Per l’eccezionale aumento del carico di lavoro durante il periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19 sono stati riconosciuti nel contratto un premio di produttività e un premio speciale. Il secondo accordo stralcio crea anche la possibilità di aumentare fino al 100% l’indennità di coordinamento del personale del Servizio sanitario provinciale e fino al 90% per il personale delle residenze per anziani.

Le regole per lo smart working

Lo smart working o “lavoro agile” è regolato in dettaglio dal nuovo contratto. “Abbiamo lavorato a lungo su questo regolamento quadro per conciliare le esigenze del datore di lavoro pubblico e i desideri e i suggerimenti dei rappresentanti dei lavoratori” ha dichiarato Albrecht Matzneller, direttore della Ripartizione personale della Provincia. L’ancoraggio del lavoro agile al contratto d’intercomparto permette di utilizzare questa forma di lavoro oltre il periodo dell’emergenza Covid 19 e di renderla indipendente dalle normative nazionali. Lo smart working viene concordato individualmente. Lo smart working e i buoni pasto si escludono a vicenda. Nel corso dell’incontro odierno i sindacati hanno voluto mettere agli atti una dichiarazione condivisa, manifestando il proprio accordo alla riorganizzazione della struttura stipendiale prevista nel secondo stralcio ma a condizione che essa non si ripercuota negativamente sulla situazione economica del personale. Inoltre i sindacati si sono espressi per una soluzione univoca e chiarificatrice in tema di pasti per il personale delle scuole d’infanzia, così come in materia di utilizzo della propria strumentazione in caso di smart working e sull’incremento dell’importo dei buoni pasto.

Il direttore generale Steiner ha sottolineato che si sta già lavorando a soluzioni concrete sia sulla questione dei buoni pasto che su quella dei pasti negli asili. La parte datoriale pubblica vuole anche sostenere ancora di più il lavoro agile. “L’amministrazione deve diventare più smart e flessibile e noi vogliamo sostenere i nostri dipendenti in questo” ha spiegato Steiner. Il primo accordo stralcio è stato firmato alla fine del 2019. Tale accordo prevedeva di impegnare complessivamente 300 milioni di euro per il triennio 2019-21, 90 dei quali saranno destinati al secondo stralcio.

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