Contratto intercomparto, presentata la bozza sulla seconda parte

Un grande passo in avanti si registra per le trattative per il rinnovo del contratto collettivo di intercomparto 2019-2021. La delegazione pubblica, guidata dal direttore generale della Provincia, Alexander Steiner, e dal direttore della Ripartizione personale Albrecht Matzneller, ha illustrato ai rappresentanti dei sindacati la bozza riferita alla seconda parte contrattuale. “Abbiamo lavorato alacremente nelle ultime settimane, fino alle 22 di ieri (3 novembre), per predisporre la bozza contrattuale, con l’obiettivo di concludere lunedì prossimo (9 novembre) e sottoporla alla Giunta provinciale il 17 novembre per l’approvazione”, afferma fiducioso Steiner. Per la stipula del contratto collettivo di intercomparto per il periodo 2019-2021, la mano pubblica ha messo a disposizione 300 milioni di euro. Di questi, 60 milioni potranno essere utilizzati grazie alla sottoscrizione del secondo accordo e assegnati agli addetti delle amministrazioni pubbliche. Il rinnovo contrattuale interessa 33.500 lavoratori del settore pubblico (Provincia, sanità,  Comunità comprensoriali, Comuni, case di riposo, Ipes, Aziende di soggiorno di Bolzano e Merano).

Adeguamento all’inflazione: dal 2021 più 1,1 per cento

La bozza contrattuale posta oggi al centro delle trattative, prevede, dal 1° gennaio 2021, un ulteriore adeguamento degli stipendi dei dipendenti pubblici al tasso di inflazione, che per il prossimo anno applica la rivalutazione dell’1,1 per cento in base all’indice IPCA. Si tratta di un’innovazione sostanziale in questo contratto intercomparto triennale, ha fatto presente il direttore della Ripartizione personale Matzneller. “Con questo contratto abbiamo liquidato adeguamenti all’inflazione basati sull’indice IPCA al 1° gennaio di ogni anno. Per il 2019 tale indice era dello 0,9 %, nel 2020 dell’1 %”. L’effettivo conguaglio rispetto al reale tasso d’inflazione dovrebbe avvenire al più tardi entro il 30 giugno 2023, in sede delle contrattazioni per il nuovo contratto di comparto 2022-2024.

 

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Regolamentato lo smart working

Uno dei punti centrali della bozza contrattuale è quello legato allo smart working. Il direttore della Ripartizione personale Matzneller ha sottolineato l’importanza del regolamento quadro, elaborato in sinergia con i sindacati. L’agganciamento del regolamento per lo smart working nel contratto collettivo di comparto, infatti, rende possibile la scelta di questa ulteriore tipologia lavorativa anche oltre il periodo dell’emergenza da Covid-19 e a prescindere dalle disposizioni statali. In base al regolamento predisposto si potrà lavorare “smart” in un lasso temporale compreso tra le ore 5 e le 20, sulla base di un accordo individuale.

Sono previsti anche adeguamenti per quanto riguarda il servizio mensa, ovvero per i buoni pasto. Tenendo presenti gli accordi e i contratti attuali, è previsto un incremento graduale degli importi fino a 7 euro. I dipendenti che svolgono l’attività lavorativa in modalità di smart working, però, non hanno alcun diritto di percepire questa agevolazione.

Bonus IT per personale insegnante

Tra il resto, è previsto anche un bonus IT di 500 euro per presidi tecnologici destinato al personale pedagogico delle scuole per l’infnazia, per gli insegnanti preposti all’integrazione, e per gli insegnanti delle scuole professionali e per le scuole musicali che nell’anno scolasdtico 2019/2020 hanno dovuto passare in breve tempo alla didattica a distanza e a tal fine hanno dovuto dotarsi in proprio della necessaria apparecchiatura. “Si tratta di un riconoscimento per le prestazioni dei pedagoghi in un lasso temporale difficoltoso, che andremo a riconoscere in modo analogo anche agli insegnanti delle scuole statali”, ha detto il direttore generale Steiner.

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