Concessione A22, l'appello di Kompatscher: «Trovare accordo per una gestione pubblica»

Dopo anni di trattative tra gli azionisti pubblici e privati della società Autostrada del Brennero e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la partita della concessione A22 entra nelle settimane decisive. Come noto, infatti, il Ministro Enrico Giovannini ha prorogato al 31 luglio 2021 il termine ultimo per trovare una soluzione condivisa alla vicenda. “E’ giunta l’ora di porre fine alla situazione di stallo fra i diversi attori coinvolti, che sono chiamati a fare dei passi in avanti per giungere alla soluzione migliore nell’interesse pubblico”,  è l’appello lanciato dal presidente Arno Kompatscher. Il presidente altoatesino aggiunge che “la diversità di vedute fra le diverse istituzioni coinvolte non può rischiare di portarci al punto di perdere la gestione di una delle infrastrutture più importanti per l’Alto Adige e per l’Italia a beneficio di gruppi privati orientati per loro natura alla massimizzazione dei profitti”. Secondo Kompatscher, infatti, la gestione dell’autostrada dovrebbe restare anche in futuro in mano pubblica “per tutelare al meglio l’interesse di tutti ad una strategia coordinata di investimenti lungo il corridoio del Brennero, una strategia capace di migliorare la qualità di vita dei residenti e di garantire la sostenibilità ambientale. Solo in questo modo, infatti, sarebbe possibile sviluppare le sinergie fra autostrada e ferrovia necessarie a incentivare ulteriormente il passaggio del traffico da gomma a rotaia, utilizzando una parte significativa degli introiti di un pedaggio ambientale per dirottare ulteriori investimenti sul treno”.

 

A22 barriere

 

Per raggiungere questi obiettivi, il presidente altoatesino intende proporre al governo diverse soluzioni, nella speranza di giungere al più presto ad un compromesso con il Ministro Giovannini. “Siamo aperti a molte possibili soluzioni – commenta Arno Kompatscher – e mi auguro che vi sia la stessa disponibilità da parte di Roma. Occorre a tutti i costi giungere ad una soluzione positiva nell’interesse della popolazione, per poter incidere in maniera decisa sulla modernizzazione delle infrastrutture. Siamo convinti che i nostri progetti di investimento e la proposta per la gestione di A22 rappresentino al meglio gli interessi delle comunità, in quanto, a differenza dei privati, non abbiamo interesse a produrre degli utili. Ogni centesimo degli introiti derivanti dai pedaggi sarà reinvestito in opere e iniziative a favore della popolazione e dei Comuni attraversati dall’autostrada”. Nelle intenzioni del presidente altoatesino, in futuro i pedaggi autostradali dovrebbero essere sempre più orientati al principio del “chi più inquina, più paga”. “Inoltre servono maggiori investimenti nella digitalizzazione e nelle infrastrutture per l’idrogeno – conclude Kompatscher – che consentirebbero di ridurre gli effetti negativi provocati dal traffico”.

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