Come si sveglia Bolzano? Le donne e gli uomini, chi dorme per strada, chi resta e chi parte

Bolzano. Secondo Italo Calvino, l’alba è “l’ora in cui meno si è sicuri dell’esistenza del mondo”. Quella del 29 febbraio, che capita ogni quattro anni, dovrebbe confermarlo più di ogni altra, ma è un’impressione che dura solo pochi minuti. Manca mezz’ora al sorgere del sole e l’aria è più primaverile che invernale e le persone che camminano per il centro di Bolzano non si stringono nelle giacche come facevano fino a qualche settimana fa. Le luci illuminano già supermercati e fornai, mentre al mercato di Piazza delle Erbe si sistemano le bancarelle. Si può camminare tranquillamente, osservando con calma quel che succede intorno e si notano cose che in altri momenti sembrano sfuggire. Per esempio, non si può non notare come tra gli scaffali dei negozi vi siano soprattutto donne, mentre tra le bancarelle del mercato siano quasi tutti uomini. Una distinzione di genere che sembra rafforzarsi nel settore pulizie: a pulire le strade sono quasi tutti uomini: spazzano, svuotano cestini e bidoni e guidano i camion della spazzatura. Dentro negozi e uffici, invece, si scorgono quasi esclusivamente donne dotate di spazzolone e secchio “di ordinanza”.

Forse Calvino si sbaglia, all’alba si possono scoprire e comprendere molte cose, sarà perché è l’ora in cui si aprono gli occhi. Osservando con cura quel che ci circonda, per esempio, ci si rende conto che è il momento della giornata in cui si risparmia maggiormente. Non è ancora l’orario delle spese, i negozi sono chiusi così come gran parte dei bar. In giro ci sono solo lavoratori e studenti, avremo tempo per tornare a essere consumatori.
Per strada si incrociano soprattutto persone sole e una grande differenza con le ore successive la fa il silenzio, sarà che molti telefoni sono ancora spenti. Le luci dalle finestre affacciate sulla strada evidenziano come ci sia chi si sta già preparando a uscire e chi dorme ancora, come il ragazzo che da giorni dorme sotto i portici dell’omonima via. Le scarpe perfettamente allineate a fianco di un sacchetto di biscotti e di una bottiglia d’acqua mostrano quello che in troppi fingiamo di non vedere.

Foto Venti3

Queste passeggiate all’alba non prevedono una meta, si gironzola facendosi guidare da quel che si osserva, il ragazzo che dorme per strada nella via dello shopping bolzanino invita a superare ponte Talvera a verificare se ci sono altri che dormono per strada attorno a Piazza Vittoria. Sono pochi minuti a piedi e, fortunatamente, non si scorgono sacchi a pelo né sacchi pieni di abiti.
Rispetto ad altre città, Bolzano non mostra “avanzi” della notte, tutti hanno l’aria di chi si appresta a vivere una nuova giornata e non quella “sgualcita” di chi rientra a casa dopo una notte di lavoro o divertimento.  Via Museo è quasi interamente occupata dai camion per le consegne e dal transito di quelli che raccolgono la spazzatura. Piazza Walther un po’ meno, ma anche lì ci sono camion parcheggiati e pulizie in corso. Karl che vive e dorme tra una banca e un hotel protetto da due ombrelli e molte coperte, si è svegliato di cattivo umore e impreca contro il cielo.
Mano a mano che ci si avvicina alla stazione ferroviaria, aumentano le persone. Via Laurin, per esempio, è già affollata ma comunque silenziosa. Anche all’interno della stazione regnerebbe il silenzio, non fosse per il volume degli orrendi schermi pubblicitari che ormai riempiono ogni stazione italiana. Tanto vale rifugiarsi nel sottopasso, dal treno proveniente da Trento scendono un centinaio di persone, alcuni proseguono per Merano, altri si disperdono per le vie della città. Decine di persone sono in attesa dei vari treni in partenza, praticamente tutti hanno lo sguardo fisso sul proprio cellulare, una sola signora di mezza età legge i titoli di un quotidiano mentre si incammina verso i binari. Le persone in arrivo sono nettamente di più di quelle in partenza, come capita in tutte le città. In serata avverrà il contrario, così come nei paesi più piccoli.

Foto Venti3

Ormai sono le 7, la città si sta svegliando, Piazza del Grano e via Bottai sono già più frequentate che alle dieci di sera, non che ci voglia molto. Si avvicina l’ora di apertura dei negozi e la città è ormai sveglia. Si è alzato anche il ragazzo che dorme sotto i portici. Raccoglie le sue poche cose e si dirige a passo lento verso una nuova giornata. Un’ora dopo le strade sono ormai piene, chi consuma si è unito a chi produce, ma in fondo sono sempre le stesse persone. E’ solo una questione di orari.

Massimiliano Boschi

Immagine di apertura: il mercato di piazza delle Erbe di Bolzano (Foto Venti3)

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