CNA chiede interventi strategici sull'energia per le Pmi

Crisi energetica. La necessità di sostenere gli investimenti delle piccole imprese per l’installazione di impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico è l’invito di Cna al governo presieduto da Giorgia Meloni. “Il patrimonio di immobili produttivi  ha sottolineato l’associazione degli artigiani –  conta circa 800 mila unità con una superficie di 400 milioni di mq con un potenziale di 50 mila MW. Un patrimonio che deve essere valorizzato sul piano regionale e nazionale grazie ad un significativo impegno a favore dell’autoproduzione.
“Servono misure specifiche per la platea delle piccole imprese – ha ribadito il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati –. Solo in questo modo si possono aiutare i piccoli a diventare, almeno in parte, autonomi dal punto di vista energetico, ad acquisire consapevolezza e dare un colpo di acceleratore alla transizione ecologica nella nostra regione e in Italia”.
Tra le proposte di CNA anche l’introduzione di agevolazioni fiscali mutuando il meccanismo del credito d’imposta al 50% già previsto per l’edilizia residenziale. “Nell’immediato si possono coinvolgere 200mila piccole imprese per impianti fino a 200 KW attivando 8.700 MW di nuova potenza installata”.
Nella lettera inviata al Governo inoltre la Confederazione segnala la criticità provocata dalla tassazione degli extra-profitti che colpisce in maniera iniqua i piccoli impianti destinati all’autoconsumo energetico. Inoltre la misura sta provocando preoccupanti problemi di liquidità alle imprese. Infine CNA
chiede di estendere anche ai comuni sopra i 5 mila abitanti la possibilità di accedere alle risorse previste nel PNRR per dare  impulso alle CER (Comunità energetiche rinnovabili) e prevedere una quota di riserva alle piccole imprese nell’ambito delle aste per l’acquisto di energia elettrica e gas a prezzi calmierati (electricity e gas release).

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