Editoria, dopo 75 anni chiude il giornale «Trentino»: domani ultima edizione in edicola

Sgomento nel mondo dell’editoria e del giornalismo regionale. Il giornale Trentino, storica testata della provincia di Trento chiude. Lo ha comunicato quest’oggi, con una lettera a tutti i dipendenti, il Consiglio d’Amministrazione. Quello di domani, sabato 16 gennaio, sarà l’ultimo numero in edicola. Resterà però la versione digitale della testata, che si trova all’indirizzo http://www.giornaletrentino.it.

La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione della società. Non sono stati comunicati licenziamenti ma solo il ricorso agli ammortizzatori sociali per il personale giornalistico mentre il personale amministrativo gestionale non subirà ulteriori provvedimenti rispetto a quanto già in atto. Il Trentino era edito in provincia dalla società Seta; fu poi acquisito dal Gruppo Editoriale L’Espresso-Repubblica, per passare tre anni fa sotto il controllo del gruppo editoriale Athesia di Bolzano.

Alto Adige Innovazione e le testate di Media Accelerator esprimono solidarietà e vicinanza ai 18 colleghi giornalisti della redazione.

 

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Di seguito la nota del Consiglio d’Amministrazione:

“La decisione, pensata a lungo e molto sofferta, è stata deliberata in data odierna dal Consiglio di Amministrazione della società. Negli ultimi anni sono stati presi tutti i provvedimenti possibili al fine di salvare la testata giornalistica:
a) riapertura delle sedi periferiche di Rovereto e Riva del Garda con conseguente inserimento di nuove forze redazionali.
b) Inserimento di nuovi prodotti editoriali di pregio.
c) Ricorso agli ammortizzatori sociali per il personale giornalistico e amministrativo/gestionale per il contenimento dei costi.
d) Sinergie interne al gruppo editoriale per massimizzare l’efficienza e contenere i costi di produzione, diretti e indiretti.
e) Intervento dei soci per il ripianamento delle perdite pregresse e successiva fusione societaria.
Purtroppo, nonostante tutto questo, il degrado degli indicatori economici ha raggiunto livelli tali da non consentire più la continuità delle edizioni di questa storica testata. A questa fondamentale ed inconfutabile motivazione di carattere economico/imprenditoriale si affianca, pur non determinante ai fini delle scelte, anche la contestazione politica a livello regionale e nazionale, sulla concentrazione regionale delle due testate l’Adige e Trentino in capo ad un solo editore. Esemplari i tentativi dell’allora Ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Per ben 18 volte (!) l’azienda ha richiesto di avere un colloquio di chiarimento, alle quali non è mai seguita risposta positiva.L’insieme di questi co-fattori ha fatto si che domani, sabato 16 gennaio 2021, il quotidiano Trentino, sia in edicola per l’ultima volta. La società comunica che non ci saranno licenziamenti ma solo il ricorso agli ammortizzatori sociali per il personale giornalistico mentre il personale amministrativo/gestionale non subirà ulteriori provvedimenti rispetto a quanto già in atto. Alcune risorse giornalistiche saranno dirottate al web per il già citato ampliamento e rafforzamento di questo importante comparto. L’azienda è consapevole delle ricadute sull’occupazione, sulla società e sull’economia locale basti pensare, oltre ai giornalisti che non avranno più il loro quotidiano da editare, ai distributori di giornali, alle edicole e, più in generale alla mancanza di una voce autorevole e autonoma nell’agorà dell’informazione. Esprime quindi tutto il proprio rammarico per una decisione dolorosa ma non più procrastinabile e ringrazia tutti coloro, persone fisiche o giuridiche/istituzioni, che in questi anni si sono spesi per il bene della testata e per la democrazia dell’informazione: i giornalisti, i collaboratori e i fotografi della testata, il personale dipendente, i fedeli abbonati, gli affezionati frequentatori delle edicole, i clienti pubblicitari ed i fornitori in generale. Un particolare ringraziamento nello specifico al Sottosegretario Andrea Martella per il supporto fornito al settore editoria in generale e nel periodo Covid in particolare anche se, purtroppo, non è stato sufficiente”.

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