Caso Solland Silicon, Kompatscher alza la voce: "Il gruppo del Qatar non ha mantenuto le promesse"

“Il gruppo del Qatar, vincitore dell’ultima asta per la Solland Silicon di Sinigo, non ha mantenuto quanto promesso nell’offerta presentata al Tribunale fallimentare”. Così il presidente della Provincia Arno Kompatscher interviene sul caso Solland Silicon dopo che il Tribunale fallimentare ha rigettato la richiesta di proroga per il saldo dell’importo dovuto, dichiarando la decadenza dell’aggiudicatario. Nelle lettere poi mandate alla Provincia, l’aggiudicataria – a differenza di quanto riportato su alcuni media – nel motivare la richiesta di proroga avanzata al giudice, non si è dichiarata disponibile ad assumersi i costi del mantenimento in sicurezza per il mese di proroga, bensì solo ad anticiparli. “Questo significa che sarebbero continuate le spese a carico della Provincia, che da oltre due anni e mezzo le sostiene data la pericolosità dell’impianto. Quello dei qatariani non è il primo caso di questo tipo. Prima di loro altri gruppi, da ultimo una società inglese, avevano formalizzato la propria offerta, salvo poi non versare l’importo” ricorda Kompatscher.

Una ulteriore prosecuzione della vicenda andrebbe a spese di tutti i contribuenti, dopo che la Provincia ha già sostenuto costi per oltre 20 milioni di euro. Non a caso il Consiglio provinciale già a fine 2017 aveva approvato la disposizione di legge (l.p. 3/2018 art.6) che disponeva lo svuotamento dell’impianto entro il 31 dicembre 2018 e lo stanziamento dei fondi necessari. Dopo sei aste tutte andate deserte, a fine 2018 è intervenuto il Ministero dello Sviluppo Economico con il ministro Riccardo Fraccaro, insistendo per l’avvio di un’altra asta, anche su pressione dei sindacati. “Il giudice fallimentare ha ritenuto di celebrare la settima asta ed il risultato è quello che conosciamo. Nel frattempo sono saliti i costi sostenuti dalla Provincia per mantenere in sicurezza l’impianto, costringendo la MEMC a provvedervi” aggiunge Kompatscher.

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