“Case avanzate”, una mozione ne propone l'uso a Bolzano

Una mozione presentata al Consiglio comunale dal Team-K propone di implementare anche a Bolzano le cosiddette “case avanzate” – concetto inserito nel Codice della Strada dal “decreto rilancio” nel 2020 – per una città sempre più a misura di ciclista. “Il nostro impegno per la sicurezza stradale passa anche dal portare nella nostra città soluzioni innovative e già collaudate altrove. Riteniamo che sia necessario implementare nella segnaletica orizzontale cittadina le cosiddette ‘case avanzate’ ed è per questo che, insieme al collega Thomas Brancaglion, abbiamo presentato una mozione che ne preveda l’introduzione almeno agli incroci tra corso Libertà e corso Italia e via Torino, via Firenze e via Roma”, spiega il consigliere comunale Matthias Cologna.

"Case avanzate" Bolzano

Un esempio del concetto di “casa avanzata”.

Le “case avanzate” sono un tipo di segnaletica orizzontale che consistono in uno spazio riservato ai ciclisti prima della linea di arresto dei veicoli a un incrocio semaforico. L’area dedicata permette ai ciclisti di posizionarsi sul lato della carreggiata prossimo alla direzione in cui svolteranno, rimanendo così ben visibili ai conducenti di automezzi. Inoltre, una casa avanzata permetterebbe alle cicliste e ai ciclisti di partire per primi al verde semaforico impedendo così alla bicicletta di rimanere nascosta in un angolo cieco, soprattutto nel caso di veicoli estesi come camion e autobus. Con l’ampliarsi poi dello spazio divisorio fra automezzo e pedone ad un incrocio, chi attraversa le strisce pedonali si sentirebbe più protetto perché più distante dalle automobili. Questo tipo di segnaletica viene già utilizzata in altri paesi dell’Unione Europea da tempo: “Se nei Paesi Bassi, in Danimarca, nel Regno Unito ed anche in alcune città italiane non sono una novità, qui le ‘case avanzate’ sono ancora sconosciute. La tutela di chi fruisce della strada è fondamentale per migliorare la mobilità cittadina e questo tipo di segnaletica orizzontale coglierebbe due piccioni con una fava: da un lato si aumenta la sicurezza degli utenti della strada, dall’altro – garantendo una maggiore sicurezza dei ciclisti – si promuove ulteriormente questo tipo di mobilità sostenibile, che è fondamentale per affrontare la sfida del traffico in città”, sottolinea Cologna.

 

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