Bolzano rimane la città più cara d'Italia: inflazione a +2,3%

Bolzano detiene ancora il primato di città più cara d’Italia: secondo i dati forniti dall’ISTAT per il mese di giugno la crescita dei prezzi nel capoluogo si attesta su +2,3% che porta ad una spesa annua aggiuntiva di 732 euro per famiglia. Al secondo posto troviamo Reggio Emilia, dove il rialzo dei prezzi del +1,9% determina un incremento di spesa pari a 507 euro per una famiglia media e al terzo posto segue Modena (+1,7%) con una spesa aggiuntiva di 454 euro annui. Mentre il titolo di città più conveniente spetta a Firenze con un +0,3%. In testa alla classifica delle regioni più costose troviamo il Trentino-Alto Adige con un’inflazione a +2,1% che determina un aggravio medio pari a 569 euro su base annua, segue l’Emila Romagna dove la crescita dei prezzi del +1,6% implica un’impennata del costo della vita pari a 422 e al terzo posto abbiamo la Valle d’Aosta (+1,5%) con un rincaro annuo di 381 euro.

Aumento dei prezzi a Bolzano

Più in dettaglio, nel Comune di Bolzano l’indice generale dei prezzi al consumo per l’intera collettività – NIC con tabacchi – è cresciuto rispetto allo scorso maggio dello 0,3%, mentre rispetto a giugno 2020 segna +2,3%, dato in leggera flessione rispetto allo scorso maggio quando questo valore era pari a +2,5%. Anche i corrispondenti valori dell’indice NIC senza tabacchi questo mese sono rispettivamente: +0,3% e +2,3%. Per quel che riguarda invece l’analisi delle variazioni per divisioni, il maggiore incremento congiunturale (cioè rispetto al mese scorso) si registra nei Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%), seguiti dalle divisioni Trasporti (+0,7%), Abitazione, acqua, energia e combustibili (+0,4%) e Altri beni e servizi (+0,2%). In ribasso rispetto allo scorso maggio appaiono le divisioni Comunicazioni (-1,0%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,6%) e Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%). Invariate rispetto a maggio appaiono le divisioni Ricreazione, spettacolo e cultura e Istruzione. Il maggiore incremento tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) si registra a giugno nell’Abitazione, acqua, energia e combustibili (+8,8%), seguita dalle divisioni Trasporti (+4,4%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+2,4%), Mobili, articoli e servizi per la casa (+2,2%) e Servizi sanitari e spese per la salute (+1,3%). In ribasso rispetto a giugno 2020 appaiono le divisioni Comunicazioni (-2,9%), Istruzione (-1,1%) e Ricreazione, spettacolo e cultura (-0,4%).

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