Bocciato il tetto ai posti letto nel turismo: la vera sfida è sul modello di sviluppo

Da un lato lo stop all’insediamento di Alpitronic a Terlano, dall’altro il no in commissione, arrivato venerdì, dopo un braccio di ferro durato sei mesi, a un tetto massimo per i posti letto nel turismo. Lo scontro fratricida all’interno dell’Svp è lo scontro tra due modelli di sviluppo: da un lato lo sfruttamento massimo del territorio come attrazione per i turisti, dall’altro quello del lavoro ad alto valore aggiunto che coniuga tecnologia e green. In mezzo le code in A22 e nelle valli che esasperano chi in queste terre deve lavorare e chi solo (e dal suo punto di vista giustamente) godersi una vacanza e un modello turistico che mostra, oltre ai limiti infrastrutturali, anche un limite umano, in una provincia che pensa di vivere su lavoratori stagionali non integrandoli e che infatti non ci sono più. Sono i temi che sono stati al centro della nostra rassegna Three Days for Future.

È stata una settimana emblematica quella che si chiude oggi: si è aperta con le difficoltà di Alpitronic a trovare una sede per il suo nuovo stabilimento e la lettera di Assoimprenditori alla Provincia, si è conclusa venerdì con la bocciatura in commissione del testo promosso dall’assessore Arnold Schuler (area Kompatscher) che stabiliva che il numero massimo di letti in provincia:  sarebbe stato calcolato sui posti occupati nell’estate 2019 a cui si sarebbero aggiunti i posti già autorizzati ma non ancora realizzati. Un totale di circa 235mila posti letto per una provincia di 500mila abitanti. Decisivo il no dell’ala dell’Svp afferente al Bauernbund.

Precisa la ricostruzione di Riccardo Dello Sbarba, consigliere dei Verdi: «Il fronte unito di contadini Svp e contadini della destra tedesca ha messo in minoranza la giunta provinciale e cancellato la procedura per mettere un limite ai pernottamenti turistici in Alto Adige. L’emendamento è stato bocciato dai voti della componente contadina: hanno votato no Locher e Vallazza della Svp, Leiter Reber dei Freiheitlichen e Faistnauer, ex Team K e ora PFS. A favore, oltre a me, hanno votato Repetto del Pd e Lanz e Tauber della Svp. 4 no e 4 sì, dunque, ma visto che in parità il voto del presidente (Locher) conta doppio, l’emendamento concordato è stato bocciato. Subito dopo è stata votata una versione totalmente sostitutiva presentata (alle ore 2 di venerdì!) da Leiter Reber (Freiheitlichen) e Faistnauer (PFS), che riduceva la questione letti a una semplice rilevazione statistica, rinviando il tema del limite a un imprecisato “dopo” e eliminando ogni riferimento agli agriturismi. Uno stratagemma per chiudere per sempre il dibattito sui limiti allo sviluppo turistico». Uno scontro politico chiaro, difficile non riconoscere le parti.

Manca poco più di un anno alle prossime elezioni provinciali. Arno Kompatscher deve ancora decidere se ricandidarsi. Sarebbe auspicabile che al centro della prossima campagna elettorale, e della formazione degli schieramenti che si opporranno, questa scelta sul modello si sviluppo emergesse chiara e riconoscibile per consentire a tutti di poter dibattere e scegliere quale debba essere il futuro dell’Alto Adige. Se è ovvio che il problema non si risolve polarizzando turismo e industria, è anche vero che finché non si esce dalla melassa che non rende riconoscibili le posizioni in campo lo scontro sarà uno scontro di potere anziché un sano confronto politico nel senso più alto del termine.

 

di Luca Barbieri, foto di Silvia Fabbi

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